Green Pass e Filippine: come viaggiare dall’Italia a Manila e ritorno

Green Pass e Filippine: come viaggiare dall’Italia a Manila e ritorno

Viaggiare nelle Filippine è possibile? Sì e anche per turismo e in fai da te. Inoltre, l’Italia, dal Giugno 2022 non è più richiede alcun Green Pass o altro certificato al rientro dall’estero.

Dati i continui cambiamenti in merito ai viaggi all’estero iscriverti al mio canale Telegram: troverai informazioni e aggiornamenti sui viaggi extra Europa.

 

Coronavirus e situazione nelle Filippine
Coronavirus e situazione nelle Filippine

Prima di metterti in viaggio, in caso di dubbi, ti consiglio di consultare sempre il sito della Farnesina, Viaggiare Sicuri. In alternativa, ti suggerisco di contattare l’Ambasciata della tua destinazione o chiamare il call center della compagnia aerea con cui viaggerai.

Viaggio Filippine fai da te

 

Per entrare nelle Filippine è necessario compilare il modulo e-Arrival Cards che trovi su questo sito (questo modulo ha sostituito il precedente One Health Pass). La compilazione deve essere svolta nelle 72 ore antecedenti la partenza per evitare qualsiasi inconveniente.

Dal 15 Aprile 2023 inoltre la compilazione del modulo eTravel è obbligatoria anche in uscita dal Paese (va compilato entro le 72 ore antecedenti l’imbarco in aereo).

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Tutto quello che segue è una “memoria storica” di quanto era necessario fare per entrare nelle Filippine prima del Luglio 2022 e quindi oggi da non più prendere in considerazione.


I viaggiatori che hanno completato il ciclo vaccinale sono esentati dall’obbligo di presentare risultato negativo di test COVID-19.

I viaggiatori non vaccinati o con ciclo vaccinale non completo devono presentare il risultato negativo di test COVID-19 (molecolare o test antigenico) svolto prima della partenza svolto 24 ore prima del volo che non preveda scali intermedi a parte i normali transiti aeroportuali.

I minori di anni 15 sono esentati da obblighi vaccinali a condizione che viaggino accompagnati dai genitori.

I minori di 15 anni non accompagnati e non vaccinati seguono i predetti protocolli previsti per gli adulti.

I viaggiatori che una volta nelle Filippine risulteranno positivi al COVID-19 saranno soggetti alle misure di quarantena di 7 giorni per i vaccinati e di 10 per i non vaccinati (anche per questo consiglio di sottoscrivere un’assicurazione viaggio).

 

Si può andare nelle Filippine?

Come in molti altri Paesi, anche nelle Filippine sono state create delle “liste a semaforo” a seconda del grado di rischio: green list, yellow list e red list. In base all’elenco, le disposizioni per l’ingresso nel territorio cambiano.

L’Italia di recente è stata spostata dalla rossa – composta attualmente da Andorra, Francia, Monaco, Isole Marianne Settentrionali, l’isola La Riunione, San Marino, Sud Africa, Svizzera, Swaziland, Lesotho, Malawi, Mozambico, Namibia e Spagna- alla gialla.

L’elenco dei passeggeri stranieri e italiani che possono recarsi nel Paese viene riportata dal sito dell’Ambasciata Italiana a Manila.

Tutti i passeggeri che rientrano in queste categorie devono essere provvisti di un visto valido al momento dell’ingresso e un documento che certifichi una prenotazione in struttura accreditata in anticipo per almeno 10 notti.

Dall’1 Aprile 2022 non è più imposto un limite al numero di passeggeri internazionali (anche italiani) in arrivo nelle Filippine, ma ogni viaggiatore dovrà compilare il modulo One Health Pass reperibile su questo sito da presentare all’imbarco aereo.

Il viaggiatore che ha completato il ciclo vaccinale di due dosi, nei 14 giorni precedenti la partenza, dovrà poi presentare la documentazione che lo certifichi.

I minori di anni 12 sono esentati dall’esibire prova di avvenuta vaccinazione a condizioni che viaggino con i genitori aventi ciclo vaccinale completo.

Le Filippine richiedono che tutti i viaggiatori siano minuti di assicurazione viaggio COVID-19 con una copertura minima di 35.000 Dollari e valida per l’intera durata del soggiorno nelle Filippine.

 

Serve il Green Pass per entrare nelle Filippine?

Non si fa chiaro riferimento al Green Pass o al PLF nel regolamento delle Filippine. Tuttavia, si fa una distinzione tra vaccinati e no, anche se non è ancora chiaro come dall’1 Aprile 2022 cosa comporterà questa distinzione.

Infatti, i viaggiatori vaccinati dovranno effettuare un test PCR (tampone molecolare) entro le 72 ore dalla partenza e presentare il risultato negativo al vettore aereo all’imbarco. All’arrivo, saranno sottoposti ad una quarantena di 5 giorni (contando la data di arrivo come il primo) in una struttura dedicata.

Per i non vaccinati le regole sono le stesse, ma si allunga il periodo di quarantena iniziale in struttura dedicata: 7 giorni e non più 5.

 

PLF per tornare dalle Filippine in Italia

Ti ricordo che la compilazione del Passenger Locator Form (PLF) per tornare in Italia è sempre obbligatoria, qualsiasi sia il Paese di partenza. PFL unito alla presenza del Green Pass permetterà il rientro in Italia senza quarantena dalle Filippine.

 

Situazione COVID nelle Filippine

Le ultime notizie sul Paese risalgono alla metà di dicembre e dichiarano che sono stati somministrati 100 milioni di vaccini. I dati aggiornati quotidianamente sono riportati sul sito del Dipartimento della Sanità delle Filippine.

Benché la situazione sia chiaramente confortante rispetto al 2021 e la percentuale dei guariti si sia alzata drasticamente, il Governo invita a non abbassare la guardia. Continuare a monitorare i dati e fare attenzione a distanziamenti, igiene e uso delle mascherine, può essere un’arma vincente contro il Coronavirus.

Zanzibar e COVID: si può andare oggi dall’Italia in Tanzania?

Zanzibar e COVID: si può andare oggi dall’Italia in Tanzania?

Già da Marzo 2022 è possibile recarsi a Zanzibar e in Tanzania dall’Italia liberamente per turismo e anche in fai da te.

Da Febbraio 2023 inoltre la normativa per entrare a Zanzibar è stata notevolmente semplificata e, come riportato sul sito Viaggiare Sicuri che ti consiglio sempre di consultare, NON è più necessario presentare alcun certificato di vaccinazione o risultato negativo del test COVID-19 all’arrivo sull’isola, a meno che questo non sia espressamente richiesto dalla compagnia aerea con la quale volerai.

Vuoi ricevere aggiornamenti sui viaggi a Zanzibar? Iscriviti al mio Canale Telegram: riceverai una notifica appena le normative cambieranno.

Una volta a Zanzibar tuttavia saranno comunque possibili controlli a campione da parte delle autorità locali a scopo di monitoraggio dei contagi tramite test COVID-19 rapido presso l’aeroporto che però non comporteranno alcun costo per il viaggiatore (l’eventuale test sarà gratuito).

Nel caso il viaggiatore risultasse positivo al COVID-19 all’arrivo a Zanzibar dovrà auto isolarsi per 14 giorni e comunque sino a quando non risulterà negativo al test molecolare PCR. Per questo, se viaggi in fai da te, è consigliato munirsi di un’assicurazione viaggio che copra imprevisti da COVID-19.

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Green Pass e vaccino per entrare a Zanzibar

Lo ribadisco: dal 14 Febbraio 2023 non è più necessario mostrare prova del completamento del ciclo vaccinale (Green Pass) per entrare a Zanzibar, anche nel caso si transitasse in aereo dalla Tanzania.

Attenzione però: in caso di viaggio in Tanzania continentale le regole sono differenti.

 

Green Pass e vaccino Tanzania

Le norme d’ingresso in Tanzania continentale sono diverse da quelle di Zanzibar (si tratta infatti di due Stati sovrani distinti dell’Unione della Repubblica Tanzana).

In particolare per entrare in Tanzania tutti i viaggiatori devono ancora mostrare un certificato (Green Pass) che dimostri di aver completato il ciclo vaccinale (secondo le modalità del proprio Paese). I vaccini accettati dalla Repubblica Unita di Tanzania sono quelli riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e, in particolare, per la Tanzania continentale sono indicati a questo sito.

 

Ricordo ancora una volta che in questi casi è il sito della Farnesiana, Viaggiare Sicuri, da prendere come punto di riferimento. In particolare in merito alla situazione Coronavirus in Tanzania e a Zanzibar è questa pagina da consultare con attenzione.

ATTENZIONE: tutto quello che segue è una “memoria storica” di quel che era necessario fare per entrare a Zanzibar e in Tanzania durante la fase acuta della pandemia e quindi, ad oggi, non più valido.

 


Tuttavia, in ingresso, tutti i viaggiatori in arrivo sul territorio tanzaniano hanno l’obbligo di:

  • presentare certificazione di completamento del ciclo vaccinale (i vaccini accettati sono disponibili a questo sito www.mohz.go.tz)
  • in alternativa al punto precedente presentare un test molecolare PCR COVID-19 negativo all’arrivo svolto entro le 72 ore precedenti la partenza – ATTENZIONE: dal 22 Marzo 2022, ai viaggiatori che hanno completato il ciclo vaccinale, questo test non è richiesto per entrare a Zanzibar e in Tanzania (rimane obbligatorio solo per coloro non sono vaccinati o non lo sono completamente)
  • dal 31 Agosto 2022 la compilazione del Traveler’s Health Surveillance Form non è più richiesta compilare preventivamente alla partenza il modulo online Traveler’s Health Surveillance Form disponibile su questo sito (al momento in manutenzione) per la Tanzania continentale e per Zanzibar a questo indirizzo entro 24 ore dall’arrivo. Avvenuta la compilazione, si riceverà la conferma dell’avvenuta trasmissione del formulario contenente un “Unique Health Code (UHC)“, da presentare all’arrivo in Tanzania agli addetti del controllo sanitario

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I viaggiatori in arrivano da Paesi in cui sono presenti varianti che destano particolare preoccupazione o chi ha viaggiato in tali Paesi negli ultimi 14 giorni (la lista dei Paesi “a rischio” è consultabile qui o qui), dovranno effettuare un test COVID-19 rapido a loro spese al punto di ingresso in Tanzania. Il costo del test rapido COVID-19 svolto in Tanzania continentale è di 10 Dollari americani, a Zanzibar il costo per il test rapido è di 25 Dollari americani.

Tale test sul posto può essere evitato presentando la prova del completamento del ciclo vaccinale.

A differenza di altri Paesi, per entrare a Zanzibar non è richiesta un’assicurazione viaggio COVID-19, ma dato che questa copre anche altri imprevisti in viaggio io consiglio sempre di farla. Anzi, mai viaggiare in fai da te senza assicurazione viaggio!

I bambini di età uguale o inferiore a 5 anni sono esentati sia dal test molecolare PCR che dal test rapido antigenico.

I viaggiatori di rientro in Italia dalla Tanzania o da Zanzibar dal 1 Giugno 2022 non hanno più l’obbligo di presentare Green Pass o altra certificazione equivalente.

In data 19 Maggio 2020 il governo della Tanzania ha disposto la riapertura dei voli internazionali verso il Paese, tuttavia a partire dal 3 Maggio 2021 nuove disposizioni del Ministero della Salute tanzano richiedono a tutti i viaggiatori in arrivo di compilare online, entro 24 ore dalla prevista data di arrivo, il formulario per l’ottenimento del “Unique Health Code (UHC)” da presentare all’arrivo in Tanzania agli addetti del controllo sanitario.

Per ulteriori chiarimenti o domande, puoi scrivere all’indirizzo email salute@consolatotanzania.org risponderà il Consolato Onorario della Repubblica di Tanzania di Milano che potrai contattare anche per ottenere supporto nel rilascio dell’Unique Health Code (Codice Unico di Salute).

Dal momento che il sito indicato su Viaggiare Sicuri, per il conseguimento del codice unico della salute (HUC), indispensabile insieme al visto per poter entrare in Tanzania e Zanzibar, restituisce spesso errori, il Consolato di Milano è stato autorizzato ad assistere i viaggiatori italiani per l’ottenimento del codice unico.

Inoltre è bene ricordare che stando agli ultimi provvedimenti in vigore dal 27 Gennaio 2022, sino almeno al 31 Marzo 2022 NON è consentito partire per viaggi di piacere dall’Italia in direzione Tanzania (e quindi anche da Zanzibar), mentre dal 24 Maggio 2021 è richiesta la compilazione del modulo digitale di localizzazione del passeggero prima dell’ingresso nel nostro Paese. Nonostante il 27 Gennaio 2022 il ministro della Salute Roberto Speranza abbia firmato una nuova ordinanza per l’apertura di corridoi turistici COVID-free la Tanzania non rientra nell’elenco dei Paesi che ne fanno parte.


Coronavirus e Zanzibar, un argomento che mai avrei voluto trattare qui sul blog.

Sono in tanti a chiedermi notizie: chi ha già in programma un viaggio per Zanzibar, chi sta organizzando un viaggio in Tanzania o chi addirittura a Zanzibar è in questo momento.

Per questo ho deciso di raccogliere tutte le informazioni al momento disponibili sull’argomento.

Innanzitutto è fondamentale ricordare che in questi casi è il sito della Farnesiana, Viaggiare Sicuri, da prendere come punto di riferimento. In particolare in merito alla situazione Coronavirus in Tanzania e a Zanzibar è questa pagina da consultare con attenzione.

Vuoi sapere appena sarà possibile andare a Zanzibar dall’Italia? Iscriviti al mio Canale Telegram: riceverai una notifica appena sarà possibile raggiungere Zanzibar.

Zanzibar e Coronavirus: la situazione oggi in Tanzania
Zanzibar e Coronavirus: la situazione oggi in Tanzania

 

Coronavirus: posso andare a Zanzibar?

Anche gli ultimi provvedimenti in vigore dal 27 Gennaio 2022, sino almeno al 31 Marzo 2022 NON è consentito recarsi in Tanzania e a Zanzibar dall’Italia per viaggi di piacere, inoltre è richiesto un isolamento fiduciario con sorveglianza sanitaria anche al rientro da viaggi di lavoro. Tutte le disposizioni posso essere consultate sul sito della Farnesina.

 

Zanzibar e Green Pass

Tolto il fatto che dall’Italia per turismo a Zanzibar non ci si può ancora recare, il vaccino è obbligatorio per entrare a Zanzibar? E il Green Pass? In ingresso nel Paese, Zanzibar non richiede nessun “Green Pass”, ma il risultato negativo di un test COVID-19 (test molecolare PCR) svolto nelle 96 ore antecedenti all’imbarco.


Quel che segue è la “cronistoria” degli aggiornamenti di questa pagina che, nel tempo, ho costantemente scritto e riscritto… 🙂

In data 1 Luglio 2020 è apparto sul sito della Farnesina l’avviso che riassumo (e che ti invito a consultare nella sua versione completa qui):

Il Ministro della Salute ha disposto che dal 1 al 14 Luglio 2020 NON è ancora consentito l’ingresso in Italia dalla Tanzania (e quindi anche Zanzibar).

Le disposizioni sono state prima prorogate sino al 31 Luglio 2020 e, proprio in questo giorno, prorogate ulteriormente sino a data da destinarsi (non abbiamo quindi un giorno esatto in cui poter aspettarci delle comunicazioni ufficiali) direttamente da Roberto Speranza, Ministro della Salute.

In merito alle partenze per Zanzibar ho chiesto informazioni anche al Consolato Onorario della Repubblica di Tanzania di Milano e la risposta ricevuta in data 10 Giugno è stata questa:

Non ci sono più restrizioni di ingresso né tantomeno quarantena. Viene sempre solo richiesto il visto online per Zanzibar per evitare il più possibile assembramenti. Quindi ottenuto l’operativo voli da una compagnia aerea non ci sono difficoltà a fare le vacanze a Zanzibar.

Dalla Tanzania (e da Zanzibar) vi è quindi l’OK per viaggi di piacere, ma non è ancora possibile raggiungere Zanzibar per le restrizioni adottate dal Governo italiano.

Sono una viaggiatrice fai da te e ho raccontato sulle pagine di questo blog il mio viaggio a Zanzibar in totale autonomia. Questa situazione ha destabilizzato e non poco le certezze di noi viaggiatori, quindi se intendi prenotare nel breve periodo un viaggio a Zanzibar senza correre rischi e con l’appoggio di un professionista, posso consigliarti un’agenzia viaggi con la quale collaboro e che offre sempre uno sconto extra ai lettori el mio piccolo blog: scrivimi a info@impiegatagiramondo.it e vi metterò in contatto.

I migliori villaggi vacanze a Zanzibar

 

La situazione è poi evoluta nuovamente in data 29 Luglio 2020 come si legge sempre su Viaggiare Sicuri (leggi sino in fondo perché in data 6 Agosto vi è stata un’ulteriore aggiornamento):

A partire dal 29 Luglio ogni viaggiatore in arrivo deve portare con sé un certificato di negatività al COVID-19 rilasciato da un laboratorio autorizzato dopo un test effettuato non oltre 72 ore prima del viaggio. Tutti i viaggiatori vengono controllati all’arrivo in Tanzania per eventuali sintomi della malattia ed in caso sottoposti a test. Non è prevista la quarantena in arrivo.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell’Ambasciata a Dar es Salaam alla quale è consigliato notificare i propri dati al momento dell’arrivo in Tanzania.

La comunicazione (un’ordinanza governativa) rilasciata dal governo tanzaniano è apparsa sulla pagina Facebook del Ministero della Salute del governo della Tanzania il 20 Luglio ed è reperibile a questo indirizzo.

Requisiti di ingresso in Tanzania e a Zanzibar

Riporto dal sito dell’Amabasciata d’Italia di Dar es Salaam:

In base al Travel Advisory n. 4 del 20 Luglio 2020, notificato il 29 Luglio, tutti i viaggiatori in ingresso in Tanzania devono portare con sé un certificato di negatività al COVID-19 rilasciato da un laboratorio autorizzato dopo un test effettuato nel paese di partenza non oltre 72 ore prima del viaggio. Come in passato, resta confermato che non è prevista quarantena all’arrivo, ma tutti i viaggiatori vengono controllati in arrivo per eventuali sintomi della malattia ed in caso sottoposti a test. Ai viaggiatori si raccomanda nuovamente l’aderenza a misure precauzionali, come il lavarsi le mani, utilizzare la mascherina e mantenere la distanza. Il Travel Advisory è consultabile sul nostro sito a questo link.

L’ultimissimo aggiornamento risale al 6 Agosto 2020, dove sul sito di Viaggiare Sicuri, nella pagina dedicata alla Tanzania e a Zanzibar si legge:

In base al Travel Advisory del 5 agosto 2020 del Ministero della sanità della Tanzania, tutti i viaggiatori i cui paesi o compagnie aeree richiedono che siano testati negativamente al COVID-19, come condizione per il viaggio, devono presentare un certificato all’arrivo. I viaggiatori da altri paesi con sintomi e segni sospetti di COVID-19, sono sottoposti ad un controllo accurato e possono essere sottoposti al test RT-PCR.
Tutti i viaggiatori vengono controllati in arrivo per eventuali sintomi della malattia ed in caso sottoposti a test. Non è prevista la quarantena in arrivo.
Si prega in ogni caso di verificare con attenzione le condizioni di volo con la compagnia aerea prima della partenza dall’Italia.

Tradotto: la Tanzania, dal 5 Agosto 2020, non richiede più alcun test COVID-19 negativo al viaggiatore in ingresso nel Paese, ma questo potrebbe essere richiesto dal Paese di provenienza o dalla compagnia aerea con cui viaggerai. In questa situazione è necessario informarsi quotidianamente, anche con la compagnia aerea.

 

COVID Zanzibar oggi

Italiani a Zanzibar e Coronavirus: qui di seguito trovi una cronistoria della situazione aggiornata.

In data 19 Maggio 2020 è apparso un avviso sul sito della Farnesina:

Il governo della Tanzania ha disposto la riapertura dei voli internazionali e l’annullamento della quarantena obbligatoria per i viaggiatori in ingresso. I turisti in ingresso dovranno tuttavia essere in possesso di un certificato che dichiari la negatività al virus. Si raccomanda in ogni caso massima cautela dal punto di vista sanitario e si ricorda che, in base alla normativa italiana, sono tuttora vietati gli spostamenti per turismo.

Vi è insomma un primo accenno alla riapertura di Zanzibar al turismo, ma è necessario ancora considerare sia la situazione voli tra l’Italia e la Tanzania sia le disposizioni del nostro Governo che al momento non prevedono gli spostamenti al di fuori del Paese. Inoltre non è chiaro cosa si intenda con “certificato che dichiari la negatività al virus”, affermazione che necessiterà dei chiarimenti da parte degli organi competenti.

In data 13 Maggio il Ministro del turismo tanzaniano a diramato il seguente comunicato (tramite i suoi social, qui su Facebook):

Abbiamo finalmente deliberato la riapertura del nostro Paese al turismo a partire da Giugno 2020. Avremo una Task Force per il turismo COVID-19 e aggiornamenti COVID-19 riguardanti il turisimo. Avremo una strategia di comunicazione, un piano di recupero turistico completo, un documento completo di procedure operative standard COVID-19 e protocolli di sicurezza individuali per alberghi, strutture turistiche, alpinismo, aeroporti, ecc. Le linee guida sono complete, in attesa di essere messe a punto, autorizzate e diffuse. Altre sono in corso. Speriamo, se trovassimo un accordo col Governo, di mettere in quarantena il nostro personale in tutte le strutture turistiche per 14 giorni, quindi di testarli per il Coronavirus prima che comincino a servire i visitatori. Tutti i turisti che visitano la Tanzania dovranno essere risultati negativi al test per il Coronavirus quattro giorni prima di iniziare il proprio viaggio. All’arrivo in aeroporto i turisti saranno sottoposti a scansione termica e dovranno osservare la distanza sociale e altre misure di prevenzione, tra cui l’obbligo di indossare mascherine. Le linee guida saranno comunicate pubblicamente a tutti i nostri partner. L’obiettivo è quello di trasmettere fiducia: la Tanzania è sicura e i turisti possono venire e ripartire in piena sicurezza.

Dichiarazioni incoraggianti, ma al momento non vi è ancora nulla di sicuro e sopratutto molto dipenderà dalle disposizione anche dell’Europa e del nostro Paese.
In data 9 Marzo un nuovo aggiornamento dalla Farnesina:

Al fine di prevenire la diffusione del COVID-19, il governo della Tanzania e quello semiautonomo di Zanzibar hanno disposto controlli su tutti i passeggeri in arrivo negli aeroporti internazionali e nel porto di Zanzibar. Tutte le persone che mostrano sintomi sospetti vengono testate per il coronavirus e se positive possono essere messe in quarantena. Le autorità locali hanno annunciato il 9 Marzo, con effetto immediato, la cessazione di tutti i voli charter dall’Italia diretti a Zanzibar.

In data 7 Marzo un messaggio sulla pagina Facebook dell’Ambasciata d’Italia a Dar es Salaam (Tanzania), che consiglio di consultare:

L’Ambasciata d’Italia comunica che in una conferenza stampa di venerdì 6 marzo, il Ministro della salute di Zanzibar ha annunciato la sospensione temporanea dei voli dall’Italia per Zanzibar. A seguito di contatti con il governo di Zanzibar, l’Ambasciata è stata assicurata oggi sabato 7 marzo, che i voli non saranno sospesi, purché nel rispetto di misure di prevenzione. Il governo di Zanzibar fornirà ulteriori chiarimenti. L’Ambasciata avrà cura di pubblicare ogni aggiornamento utile, sulla base delle informazioni provenienti dal governo.

Quest’ultimo messaggio pare contraddire il comunicato della Farnesina di ieri, tanto che ora anche il sito della Farnesina riporta un messaggio aggiornato:

Il governo della Tanzania e quello semiautonomo di Zanzibar hanno disposto controlli su tutti i passeggeri in arrivo negli aeroporti internazionali e nel porto di Zanzibar. Tutte le persone che mostrano sintomi sospetti vengono testate per il Coronavirus e se positive possono essere messe in quarantena. Il Ministro della salute di Zanzibar ha inizialmente annunciato la sospensione dei voli diretti tra l’Italia del Nord e Zanzibar, con effetto a partire da sabato 7 marzo. All’annuncio non ha ancora fatto seguito l’attuazione della disposizione. La situazione per i voli su Zanzibar è tuttora in evoluzione e potrebbe subire cambiamenti.

 

Purtroppo in data 6 Marzo 2020 è arrivata una notizia che era nell’aria (riporto dal sito della Farnesina):

Il Ministro della salute di Zanzibar ha inoltre annunciato la sospensione dei voli diretti tra l’Italia del Nord e Zanzibar, con effetto a partire da sabato 7 marzo.

 

Notizie aggiornate e importanti si possono trovare sulla pagina Facebook ufficiale dell’Ambasciata d’Italia a Dar es Salaam (Tanzania).

Segnalo il messaggio dell’Ambasciatore Roberto Mengoni del 5 Febbraio 2020 scrive:

Il Ministero della salute di Zanzibar ha già messo in funzione, insieme all’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) un piano per affrontare il pericolo. All’arrivo a Zanzibar via porto o aeroporto, a tutti i passeggeri viene controllata la temperatura. Chi manifesta sintomi viene separato dagli altri passeggeri e sottoposto a test. Ove il test dia risultato positivo viene disposta la quarantena da 14 a 21 giorni a Zanzibar.

Il Ministero si avvale anche di una squadra di volontari e funzionari a livello locale per sensibilizzare la popolazione e per dare una prima risposta a possibili casi. Tutte queste persone sono state addestrate e dispongono di equipaggiamento individuale di protezione.
Esistono tre centri di isolamento: all’aeroporto internazionale, nel porto di Zanzibar e nell’ospedale Mnazi Mmoja.
Al momento non si è registrato alcun caso sospetto.
Non esistono misure specifiche per gli italiani che continuano ad essere i benvenuti.

La stessa pagina il 2 Marzo 2020 pubblica:

L’Ambasciata segue l’evolversi della situazione con le autorità italiane e, in Tanzania, con l’ufficio regionale dell’OMS, le autorità della Tanzania e del governo di Zanzibar in modo da fornire informazioni precise ed affidabili.
Dall’inizio di febbraio le autorità tanzane hanno stabilito il controllo dei passeggeri in ingresso in Tanzania provenienti dalle zone infette e possono disporre la quarantena delle persone risultate positive ai test. Al momento non vi sono restrizioni nei voli diretti da e per Zanzibar, né divieti di ingresso per i cittadini italiani.
Turkish Airlines ha deciso di interrompere i voli con l’Italia. Non risultano divieti di altre compagnie aree.

Parola d’ordine in questi giorni e in queste ore è rimanere aggiornati.

In data 4 Marzo 2020 un aggiornamento sui voli:

Al momento non vi sono restrizioni nei voli diretti da e per Zanzibar, né divieti di ingresso per i cittadini italiani. Turkish Airlines e Qatar Airways hanno interrotto i voli con l’Italia. A causa dei continui cambiamenti, si consiglia di verificare la situazione del proprio volo direttamente con la compagnia aerea

Qatar Airways, come Turkish, ha quindi deciso di sospendere i voli dall’Italia a Zanzibar.

In precedenza, come già fatto per la questione visto Zanzibar, ho contattato il Consolato della Repubblica di Tanzania di Milano che mi ha risposto così in data 1 Marzo 2020:

Al momento non sono segnalate restrizioni di alcuna natura salvo normali controlli sulla temperatura corporea all’atterraggio.
La Tanzania non ha chiuso in alcun modo l’ingresso.
A maggior motivo, tuttavia, anche per questioni igienico sanitarie ci viene richiesto di sottolineare l’importanza di munirsi del visto prima della partenza per evitare lunghe ore di coda insieme a turisti provenienti da qualsiasi parte del mondo negli aeroporti di destinazione.

 

Cancellazione e ripartenze voli Zanzibar Coronavirus

Riporto una comunicazione importante pubblicate il 26 Gennaio 2021 sulla pagina Facebook Ambasciata d’Italia Dar es Salaam – Tanzania:

A partire dal 23 Gennaio 2021 il governo olandese ha introdotto nuove misure per ridurre al minimo la diffusione del Covid 19. Tra queste, l’obbligo di avere un secondo test Covid 19 (test rapido dell’antigene) per tutti i passeggeri in partenza dalla Tanzania da KLM o altre compagnie aeree con finale destinazione o volo in coincidenza nei Paesi Bassi. Nessun passeggero sarà autorizzato a salire a bordo dell’aeromobile senza i risultati del test PCR negativo e del test antigene e verrà riprenotato di conseguenza. KLM ha già predisposto che il test rapido sia possibile negli aeroporti di Dar-es-Salaam, Zanzibar e Kilimanjaro.

Per quanto riguarda le altre compagnie aeree, alcune richiedono un certificato di prova Covid 19 obbligatorio per consentire l’imbarco sull’aeromobile, altre hanno subordinato tale requisito alla normativa applicata nel Paese di destinazione. A nostra conoscenza la situazione è la seguente:

– test obbligatorio richiesto in ogni caso da: Emirates, KLM, Egypt Air, Qatar Airways;
– test obbligatorio richiesto solo per voli in partenza: Precision Air, Air Tanzania, Auric Air;
– test richiesto solo in conformità con le normative del Paese di destinazione: Turkish Airlines, Ethiopian Airlines.

Le principali compagnie aeree stanno riattivando i voli di linea verso la Tanzania e Zanzibar dopo l’emergenza Coronavirus.

Qatar Airlines, Turkish Airlines, Ethiopian Airlines e Emirates hanno pubblicato i loro orari a partire da metà Giugno in poi a partire da diversi Paesi del Mondo. Puoi controllare tutte le tratte sul solito SkyScanner.

Ethiopian Airlines (che prima del lockdown volava anche dall’Italia) è stata la prima compagnia di linea ad atterrare nella città di Arusha, in Tanzania, l’1 Giugno 2020. Di fatto la prima compagnia internazionale ad atterrare in Tanzania dopo la riapertura al turismo.

Qatar effettuerà il primo volo di linea il 16 Giugno e saranno 3 i voli settimanali che collegano Doha e Dar es Salaam.

Segnalo poi interessanti offerte con Turkish che dall’1 Luglio 2020 ha ripreso molte delle tratte per gli aeroporti di Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Bologna e Venezia. Ti consiglio di effettuare una ricerca tramite il sito SkyScanner. Cito Turkish soprattutto per la sua interessante politica di cambio biglietto che prevede che si possa modificare gratuitamente il biglietto (una volta sola) fino al 31 Dicembre 2021 per i biglietti nazionali/internazionali acquistati tra il 21 Marzo e il 20 Luglio 2020.

In data 3 Luglio 2020 è apparso il seguente avviso sul sito di Neos Air (qui la pagina dedicata):

dal 09/03 al 31/08 sospesi i voli dall’Italia alla Tanzania
dal 17/03 al 31/08 sospesi i voli dalla Tanzania all’Italia
Seguiranno aggiornamenti sulla data di ripresa dei voli da/per la Tanzania.
I titolari di prenotazioni con partenza sino al 31/08/2020 saranno contattati nei prossimi giorni dal Customer Care Neos per la gestione della pratica di rimborso.

La sospensione dei voli Neos è stata posticipata sino al 30 Settembre 2020 (notifica apparsa in data 29 Luglio 2020 sul sito Neo Air).

 


 

ATTENZIONE: tutti i voli dall’Italia del Nord a Zanzibar sono cancellati a partire dal 7 Marzo per volontà del Governo della Tanzania come si legge sul sito della Farnesina.

Sottolineo “Italia del Nord” anche se pare che all’annuncio non sia seguita alcuna attuazione della disposizione. I consiglio è di aggiornarsi ora per ora.

Ribadisco invece quanto comunicato (e noto), Turkish Airlines ha deciso di interrompere i voli con l’Italia perciò anche le tratte dal nostro Paese alla Tanzania sono state sospese. La decisione però è stata presa direttamente e in maniera del tutto autonoma dalla compagnia aerea.

Per Qatar la situazione pare essere differente con voli da Roma e Milano ridotti, mentre le tratte da Pisa e Venezia sospese del tutto. Appena avrò notizie più accurate aggiornerò la pagina.

Segnalo anche il messaggio apparso sul sito ufficiale dell’aeroporto di Milano Malpensa:

In relazione all’emergenza Nuovo Coronavirus COVID-19, si informano i passeggeri che l’attività degli aeroporti di Linate e Malpensa prosegue regolarmente. Per informazioni sugli spostamenti all’estero si invita a consultare il sito del Ministero degli Affari Esteri al link www.viaggiaresicuri.it. Per aggiornamenti sull’operatività del proprio volo si consiglia di contattare la compagnia aerea.

Nel caso avessi informazioni utili da integrare a queste pagina scrivimi nei commenti qui sotto. Ti ringrazio in anticipo.

COVID, si può andare a Dubai e Abu Dhabi oggi nel 2024?

COVID, si può andare a Dubai e Abu Dhabi oggi nel 2024?

Dubai e Abu Dhabi sono destinazioni raggiungibili legalmente per turismo dall’Italia.

Posso andare a Dubai o ad Abu Dhabi in nel periodo post COVID-19? Cerchiamo di rispondere a questa domanda e chiarire l’attuale situazione negli Emirati Arabi Uniti, soprattutto per dare informazioni utili ai viaggiatori fai da te come me.

Come indicato sul sito della Farnesina già dal 30 Luglio 2021 Dubai e gli Emirati Arabi sono destinazioni legalmente raggiungibili dall’Italia per turismo.

Nel caso stai pianificando un viaggio a Dubai ti consiglio di leggere l’approfondimento dove alloggiare a Dubai, troverai tante informazioni utili.

Vuoi ricevere aggiornamenti in merito ai viaggi negli Emirati Arabi dall’Italia? Iscriviti al mio Canale Telegram

Dubai mare: com’è?

 

Coronavirus e Dubai: posso andare negli Emeirati Arabai oggi?

Dal 7 Novembre 2022 non è più richiesto alcun certificato di vaccinazione, né il risultato negativo di un tampone molecolare per l’ingresso negli Emirati Arabi Uniti dall’estero, né per Dubai né per Abu Dhabi.

Sottoscrivendo una polizza Columbus per un viaggio a Dubai utilizzando il codice sconto TBG033 riceverai uno SCONTO del 10%

 

Tutto quel che segue è riportato in quanto “memoria storica” di quanto è stato nei mesi precedenti. Prima di partire controllare sempre e comunque il sito della Farnesina.

 


Per andare ad Abu Dhabi serve il tampone o il Green Pass?

Per entrare il viaggiatore oggi deve:

1. presentare un certificato che attesti il completamento del ciclo vaccinale (per “ciclo vaccinale completo” si intende aver ricevuto 2 dosi dello stesso vaccino da almeno 14 giorni prima della partenza oppure una dose del vaccino Johnson & Johnson)

o in alternativa

2. presentare l’esito negativo di un test COVID-10 (tampone PCR molecolare) effettuato nelle 48 ore precedenti (sono esenti dall’obbligo di tampone per entrare a Dubai i minori di anni 12 e per entrare ad Abu Dhabi i minori di anni 16)

o in alternativa

3. un certificato medico che attesti che nel mese antecedente l’arrivo negli Emirati Arabi Uniti il viaggiatore sia guarito dal COVID-19.

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Da ricordare inoltre che dal 26 Febbraio scorso gli Emirati Arabi Uniti hanno abolito la quarantena all’arrivo, mentre dal 28 Febbraio 2022 hanno rimosso il controllo di Polizia tra Dubai e Abu Dhabi; tuttavia per accedere ad alcuni luoghi pubblici di Abu Dhabi potrebbe essere necessario presentare il risultato negativo di un tampone molecolare (test PCR) effettuato da non più di 30 giorni (questa norma è entrata in vigore dal 29 Settembre 2022). Siamo però, finalmente in uno stato di quasi normalità!

 

Si può andare a Dubai oggi per turismo

La risposta in breve è si, ma leggi attentamente quanto segue.

Gli Emirati Arabi non hanno perso tempo nella lotta al COVID-19 e velocemente le autorità governative hanno creato standard e protocolli che possano permettere una rapida ripresa del flusso turistico.

Non a caso infatti Dubai ha ricevuto il bollino Safe Travels (che possiamo tradurre in “destinazione sicura”) dal World Travel & Tourism Council (WTTC) già nell’estate 2020.

Il paese infatti si è subito impegnato nell’attuare un programma anti-COVID a livello nazionale che ha visto all’opera un piano di igienizzazione dei luoghi pubblici oltre che misure di distanziamento sociale e messa in sicurezza dei mezzi di traporto.

Dubai inoltre ha lanciato un programma di certificazione per tutti gli hotel e strutture ricettive, oltre che per ristoranti, attrazioni ed ogni esercizio commerciale al fine di garantire l’applicazione di rigidi protocolli per la prevenzione e la sicurezza delle persone.

Oltre a questo non posso non segnalare le iniziative di Emirates Airlines, compagnia di bandiera degli Emirati Arabi, volte ad ottenere elevati livelli di sicurezza per i passeggeri.

 

Ovviamente chi intende viaggiare a Dubai dovrà rispettare determinati requisiti, proprio per sottostare alle norme anti-COVID in vigore.

Stando al sito della Farnesina per i viaggiatori in ingresso a Dubai è obbligatorio:

  • possedere un’assicurazione sanitaria valida anche negli Emirati Arabi Uniti che copra spese legate al COVID-19 (quindi test, vitto e alloggio per un’eventuale quarantena e tutte le cure mediche necessarie, compreso il ricovero ospedaliero). A tal proposito ti consiglio l’approfondimento sull’assicurazione viaggio COVID di Columbus;
  • presentarsi all’aeroporto di partenza con i risultati di un test PCR COVID-19 negativo (il tanto nominato tampone) effettuato entro le 72 ore precedenti. Il test dovrà essere effettuato da un laboratorio (pubblico o privato) che possa rilasciare apposito attestato di validità; 
  • l’obbligo di presentare un test PCR (molecolare) COVID-19 negativo per entrare nel Paese è stato rimosso per i viaggiatori in grado di dimostrare il completamento del ciclo vaccinale. Il test PCR COVID-19 risulta ancora obbligatorio per i viaggiatori non vaccinati e da effettuare entro 48 ore dalla partenza;
  • compilare un’autocertificazione del proprio stato di salute, Health Declaration Form (qui il link per la compilazione) e un Quarantine Undertaking Form (qui il link per scaricarlo), forniti dalla compagnia aerea di bandiera Emirates. Non è chiaro se questo valga anche in caso se si acceda a Dubai con altri vettori, ma il consiglio è quello di procedere comunque alla compilazione. Il viaggiatore tramite questi moduli dichiarerà di non avere sintomi da Coronavirus e che sosterrà i costi derivati dall’insorgere della malattia oppure (ed ecco il motivo del punto precedente) di essere in possesso di un’assicurazione per coprire tutte le spese derivate dal COVID-19;
  • sottoporsi a misurazione della temperatura all’arrivo a Dubai ed, eventualmente, a nuovo test PCR. Nel caso in cui questo tampone restituisca esito positivo, gli interessanti saranno tenuti ad osservare una quarantena di 14 giorni secondo le indicazioni fornite sul posto;
  • scaricare sul proprio smartphone l’applicazione COVID-19 DXB (qui l’applicazione per Android, qui l’applicazione per dispositivi Apple  iOS);
  • attenersi durante il soggiorno alle misure previste per ridurre i rischi da contagio da COVID-19 (uso della mascherine, distanziamento di 2 metri, igienizzazione frequente delle mani).

In caso di dubbi il consiglio è sempre lo stesso: rivolgersi all’Ambasciata degli Emirati Arabi Uniti a Roma oppure al Consolato Generale degli Emirati a Milano.

Ricordo ancora che dal 29 Lugli0 2021 è consentito partire dall’Italia per gli Emirati Arabi Uniti per viaggi di piacere, tuttavia, al rientro si dovrà:

  • compilare un formulario on-line di localizzazione, il dPLF, da presentare all’imbarco del volo aero e ogni qual volta verrà richiesto
  • effettuare un test COVID-19 molecolare o antigenico (test rapido) nelle settantadue (72) ore precedenti l’ingresso in Italia
  • sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria (informando la ASL competente per attivare la sorveglianza) presso l’indirizzo indicato nel dPLF per un periodo di cinque (5) giorni
  • al termine dei 5 giorni effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico

Dal 31 Agosto 2021 i viaggiatori provenienti da Dubai e dagli Emirati Arabi Uniti possono fare ingresso in Italia presentando Green Pass, test COVID-19 negativo effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso e PLF; in mancanza di questi requisiti, dovranno effettuare 5 giorni di mini-quarantena (isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria) e sottoporsi a test al termine dell’isolamento.

ATTENZIONE: dal 16 Dicembre 2021 e fino al 31 Gennaio 2022 per entrare in Italia da un qualsiasi paese estero, quindi anche da Dubai, è richiesto (questo vale anche per chi ha completato il ciclo vaccinale) un test COVID-19 molecolare (tampone PCR) effettuato nelle 48 ore prima della partenza oppure un test antigenico (rapido) effettuato nelle 24 ore antecedenti al viaggio di rientro.

 

Grazie poi a Massimiliano che si è recato recentemente a Dubai e ad Abu Dhabi in viaggio posso comunicare a tutti qualche informazione in più:

  • a Dubai nell’Agosto 2021 il costo di un test COVID è di 110-150 Dirham, ovvero tra i 25 e il 35 Euro
  • molti hotel permettono l’effettuazione di tali test direttamente in loco (una bella comodità per il turista!)
  • dal sito Emirates si può reperire una lista dei laboratori autorizzati a Dubai per l’effettuazione dei tamponi, eccola QUI

Grazie ancora Massimiliano per queste preziose informazioni!

 

Cosa serve per andare ad Abu Dhabi oggi

Abu Dhabi, che ricordiamo essere la capitale degli Emirati Arabi, ha ufficialmente riaperto al turismo internazionale dal 24 Dicembre 2020 in seguito ad un andamento particolarmente positivo (solo lo 0,39%) di casi COVID-19 confermati sui test effettuati in loco.

Al turista è richiesto un test PCR (tampone molecolare) COVID-19 negativo effettuato entro 72 ore prima della partenza dal paese di provenienza. ATTENZIONE: contatta la tua compagnia aerea e informati di quale documentazione dovrai presentare all’imbarco.

Tuttavia occorre sottolineare che il turista che vuole recarsi ad Abu Dhabi ed accedere liberamente deve provenire da uno dei paesi incluso in una green list (qui il link per consultarla), lista in cui al momento (Settembre 2o21) l’Italia rientra in questa lista. Tutti i passeggeri provenienti da questi Paesi sono quindi esonerati dalla quarantena, ma, a differenza di Dubai, in caso di permanenza prolungata nell’Emirato di Abu Dhabi, tale test va ripetuto il 6° giorno (se vaccinati) o il 6° e il 9° giorno (se non vaccinati).

ATTENZIONE agli spostamenti da Dubai ad Abu Dhabi. Massimiliano, che ad Agosto era a Dubai, mi scrive:
da Dubai ci si può spostare ad Abu Dhabi con pullman, taxi o il transport privato, ma attenzione al taxi: questo si fermerà al confine e lì occorrerà prendere un altro taxi. I transport privati ti porteranno direttamente a destinazione. In ogni caso entrando in Abu Dhabi si passerà, al confine, dall’International Passengers Centre. Qui occorre scendere e farsi riconoscere in 3 fasi: si mostra il passaporto, dopodiché compilerai un modulo da consegnare e ti verranno fatte alcune domande sulla visita negli Emirati da parte di alcuni addetti“.

 

Voli Italia Emirati Arabi Uniti

Alla luce dei provvedimenti in vigore e qui sopra elencati, segnalo che i collegamenti aerei tra l’Italia e gli Emirati Abati sono ripresi con diverse destinazioni nel mondo, inclusi voli settimanali da Abu Dhabi e Dubai verso gli aeroporti italiani di Milano Malpensa e di Roma Fiumicino.

Tuttavia consiglio sempre di contattare la compagnia aerea prima della partenza per verificare le disposizioni in vigore.

Voli COVID test Emirati Arabi

Da segnalare che dall’1 Giugno 2021,sia dall’aeroporto di Roma Fiumicino che da Milano Malpensa, gli Emirati Arabi sono raggiungibili da voli COVID tested. Questo significa che tutti i passeggeri in arrivo dagli Emirati Arabi Uniti all’aeroporto di Malpensa o Fiumicino, già in possesso di un risultato negativo del test COVID richiesto 48 ore prima della partenza, potranno sottoporsi a un test rapido che, avente esito negativo, consentirà loro di non doversi sottoporre a quarantena.

 

Che altro aggiungere? Spero come tutti che questa situazione si risolva al meglio e il prima possibile e che si possa tornare serenamente a viaggiare verso Dubai o Abu Dhabi anche per turismo. Aggiornerò le informazioni su questa pagina appena mi sarà possibile, per tutto il resto mi trovi anche sulla mia pagina Facebook e su Instagram.

Indonesia e Coronavirus: si può andare a Bali, Isole Gili o Komodo?

Indonesia e Coronavirus: si può andare a Bali, Isole Gili o Komodo?

Ricordo sempre con piacere il mio viaggio fai da te in Indonesia e non ti nascondo che pianifico di tornarci presto.

Ovviamente tutte le vicende legate al Coronavirus hanno sconvolto anche i miei piani, tanto che sto monitorando la situazione e quel che qui di seguito troverai è un riassunto, costantemente aggiornato, della situazione COVID in Indonesia oggi.

Dal 9 Giugno 2023 anche l’Indonesia ha rimosso tutte le restrizioni in ingresso nel Paese connesse alla pandemia da COVID-19. Non sono quindi più richieste particolari documentazioni o certificazioni sanitarie da portare con se, neppure per gli spostamenti interni in Indonesia.

Il sito della Farnesina comunque ricorda che gli stranieri in Indonesia non godono di alcuna forma di assistenza sanitaria, quindi in caso di malattia, infortuni o in caso di necessità di ricovero ospedaliero sarà necessario rivolgersi a proprie spese a strutture private, i cui costi sono molto elevati: il consiglio è sempre quello di stipulare una polizza assicurativa medico-sanitaria per il periodo del tuo viaggio in Indonesia.

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Vuoi ricevere aggiornamenti sui viaggi dall’Italia all’Indonesia? Iscriviti al mio Canale Telegram: riceverai una notifica appena le normative cambieranno.

Ricordo poi che una fonte da tenere costantemente sotto controllo è il sito della Farnesina e, ovviamente, in questo caso la pagina di Viaggiare Sicuri relativa l’Indonesia (la trovi qui).

 

ATTENZIONE: tutto quel che segue è solo una “memoria storica” di tutte le informazioni pubblicate in questa pagina negli ultimi mesi. Per dubbi o domande scrivimi nei commenti a fondo pagina.


Dal 4 Febbraio 2022 l’Indonesia ha riaperto i confini ai viaggiatori completamente vaccinati, ma solo attraverso alcuni aeroporti internazionali tra cui quello di Denpasar sull’isola di Bali e l’aeroporto internazionale Soekarno Hatta di Jakarta (isola di Giava). Una volta entrati in Indonesia, è possibile raggiungere le altre isole e spostarsi nel Paese.

Stando al sito Viaggiare Sicuri in aeroporto si dovrà ottenere un visto d’ingresso speciale, della durata massima di 30 giorni e al costo di IDR 500.000 rupie (circa 30 Euro) a patto che il viaggiatore:

  1. sia in possesso di Passaporto elettronico con validità di almeno 6 mesi
  2. possa mostrare la prenotazione di un volo in uscita dall’Indonesia
  3. abbia scaricato sul proprio smartphone l’app PeduliLindungi (qui per dispositivi Google Android, qui per Apple iOS)
  4. abbia compilato tramite l’app appena indicata la Indonesia Health Alert Card (eHAC)
  5. sia in possesso di un certificato (cartaceo o digitale) in lingua inglese attestante il completamento del ciclo vaccinale anti COVID da almeno 14 giorni dell’arrivo
  6. il risultato di tampone PCR (molecolare) negativo effettuato entro 48 ore dalla partenza dal 18 Maggio 2022 non è più richiesto alcun test PCR COVID-19 da svolgere prima della partenza
  7. si sottoponga a controllo della temperatura corporea ed eventuali sintomi riconducibili al COVID-19; in presenza di sintomi e/o di temperatura corporea superiore a 37,5 gradi sarà necessario sottoporsi a un test COVID PCR (molecolare) sul posto e a proprie spese

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Ingresso in Indonesia senza vaccino

Resta in vigore l’obbligo di quarantena della durata di 5 giorni per coloro che non hanno alcuna vaccinazione o non hanno completato il ciclo di vaccinazione contro il COVID-19, quarantena che dovrà essere svolta in una di queste strutture (da prenotare in anticipo). Al 4° giorno di soggiorno dovrebbero poi svolgere un test COVID PCR (molecolare) e, se il risultato dovesse risultare negativo, potranno poi muoversi liberamente nel Paese, ma auto-monitorarsi (non è chiaro come) per 14 giorni. Non ho trovato fonti attendibili per questa notizia, quindi non ti fidare ciecamente di quello che hai appena letto. Maggiori informazioni dovrebbero trovarsi su questo sito governativo indonesiano che però, molto spesso, risulta non accessibile.

Dal 17 Luglio 2022 per gli spostamenti interni in treno, nave o aereo in Indonesia non è più necessario effettuare test anti COVID-19, ma solo nel caso si disponga di certificazione che attesti la ricezione di una terza (almeno) dose di vaccino. Nel caso in cui si sia ricevuto solo la seconda dose di vaccino sarà necessario presentare il risultato negativo di un test antigenico rapido effettuato non più di 24 ore prima della partenza oppure il risultato di un test PCR effettuato non più di 72 ore prima della partenza.

 

Bali Coronavirus

L’isola di Bali è nota a molti italiani che qui lavorano durante tutto l’anno e da altrettanti nostri connazionali che prendono in considerazione questa destinazione come meta per le vacanze estive.

Posso andare a Bali oggi? Dall’Italia la risposta è SI: l’Italia permette viaggi verso Bali e a Bali noi italiani possiamo entrare e, da qui, spostarci verso altre destinazioni.

Bali al momento è aperta ai soli turisti locali che comunque devono attenersi a regole ben precise: è richiesto un test COVID-19 negativo in aeroporto e nel caso in cui non si disponga di tale documento il turista (indonesiano, non straniero) dovrà farlo sul posto; in attesa del risultato i turisti verranno sottoposti ad una quarantena preventiva a loro spese. I turisti indonesiani inoltre sono invitati a munirsi di apposita app per il tracciamento dei loro spostamenti nel Paese.

Recentemente, il vice governatore di Bali ha dichiarato che queste misure hanno come obiettivo la riapertura di Bali al turismo straniero nel primo trimestre del 2021 e ciò dipende fortemente dal mantenimento del numero di casi sull’isola.

Come molti altri paesi stranieri, ai viaggiatori in ingresso è richiesta un’assicurazione viaggio COVID (se così vogliamo chiamarla) che copra il turista da eventuali imprevisti dati dal Coronavirus.

 

Coronavirus Isole Gili

Le isole Gili hanno riaperto al turismo interno già nel Giugno 2020 e oggi sono accessibile ai turisti stranieri che faranno ingresso nel paese da Bali.

Le 3 piccole isole sono state già nel 2020 una sorta di progetto pilota per avviare una “nuova normalità”.

I turisti sono tenuti a mostrare un certificato COVID-19 negativo o il risultato di un test rapido, obbligatorio l’uso delle mascherine. Protocolli sanitari rigorosi sono seguiti da hotel, ristoranti o altre imprese turistiche.

Sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria i traghetti dalle Gili alla terra ferma sono stati per lo più sospesi e i collegamenti in essere attentamente monitorati per limitare la diffusione del virus. Per certi versi oggi le isole Gili possono essere considerate 3 piccole “isole felici e al sicuro”.

 

Komodo e COVID-19

Concludiamo questa carrellata con l’isola di Komodo, patria dei maestosi varani, e Parco Naturale Nazionale protetto che ho avuto il piacere di visitare.

Come tutti i parchi d’Indonesia, anche il Parco di Komodo a Giugno 2020 era pronto ad istituire protocolli sanitari di sicurezza poiché le intenzioni del Governo erano di riaprire gradualmente le destinazioni turistiche del Paese e in luoghi come Komodo il distanziamento sociale lo si può ottenere ben più facilmente rispetto a certe località come le spiagge affollate di Bali.

Limitati doveva essere il numero di visitatori al Parco, come limitato doveva essere il numero di turisti nelle acque al largo dell’isola di Komodo e delle isole nei dintorni. La situazione però è poi evoluta ben diversamente come abbiamo visto, ma al momento è nuovamente possibile raggiungere l’isola di Komodo.

 

Da qui in poi quel che segue è una sorta di “memoria storica”, ovvero tutte informazioni in merito alla riapertura dell’Indonesia antecedenti il 4 Febbraio 2022 giorno in cui è arrivata la notizia della riapertura della sola isola di Bali al turismo internazionale.

 


Per andare in Indonesia serve tampone, vaccino o Green Pass?

A Febbraio 2022, per gli spostamenti internazionali in Indonesia, resta confermata la sospensione di ogni esenzione dai visti d’ingresso e dei “visti all’arrivo”. In via generale, è ancora vietato l’ingresso nel Paese ai cittadini stranieri, con eccezioni che riguardano esclusivamente limitate categorie di viaggiatori (principalmente viaggi diplomatici e di lavoro).

A Settembre 2021 la situazione in Indonesia sembrava ancora lontana dal ritorno alla normalità. Nonostante in data 14 Ottobre 2021 l’aeroporto internazionale di Bali ha riaperto ai viaggiatori internazionali, il governo indonesiano ha annunciato che “I paesi a cui apriremo sono Corea del Sud, Cina, Giappone, Abu Dhabi, Dubai e Nuova Zelanda“, queste le parole del ministro Luhut Binsar Pandjaitan.

 

 

L’Indonesia è stato tra i primi Paesi asiatici a parlare di riapertura al turismo. I pochi casi registrati sul territorio nazionale e la forte dipendenza dal turismo dell’economia del Paese, hanno portato il Governo di Giacarta a ipotizzare prematuramente una riapertura già verso la metà di Giugno 2020.

Dopo qualche settimana di incertezze però, intorno al 25 Agosto, il Governo ha rivisto pesantemente le proprie intenzioni, ufficializzando la chiusure della frontiere ai turisti stranieri fino a fine 2020 e, successivamente, sino ai primi mesi del 2021. Il piano iniziale è stato rivisto a causa della preoccupante crescita di contagi interni da Coronavirus in Indonesia.

Il 9 Settembre 2020 il numero di casi COVID-19 in Indonesia ha infatti superato quota 200 mila, obbligando il Governo di Giacarta a disporre severe restrizioni per contenere il diffondersi dell’epidemia.

Il 14 Settembre sono entrate in vigore misure di distanziamento sociale su larga scala nella capitale indonesiana nel tentativo di “spezzare la catena” dei contagi da Coronavirus. Il 24 Settembre 2020 finalmente a Giacarta si registra un calo di casi sintomatici da quando nella città sono entrate in vigore le misure di distanziamento forzato.

Purtroppo però la situazione negli ultimi mesi del 2020 è andata peggiorando e in Indonesia si registrano tra i 5.000 e i 7.000 nuovi casi di COVID-19 al giorno da Novembre 2020. Tale andamento purtroppo si è riconfermato anche nel mese di Dicembre.

Attendiamo sviluppi, ma come avrai capito oggi non è possibile viaggiare in Indonesia.

 

Questa è la situazione in Indonesia attuale data dal Coronavirus. Aggiornerò frequentemente questa pagina e nel caso avessi notizie utili da comunicare a me o ad altri viaggiatori ti chiedo gentilmente di lasciare un commento qui sotto. 🙂 Ti ringrazio in anticipo.