Il Brasile è stato uno dei Paesi più duramente colpiti dal COVID-19, ma piuttosto velocemente ha riaperto le proprie frontiere ai turisti internazionali.
Prima di metterti in viaggio ti consiglio sempre di consultare il sito Viaggiare Sicuri e di iscriverti al mio canale Telegram dove troverai aggiornamenti sui viaggi in Brasile e fuori dall’Europa.
Dal 21 Maggio 2023 sono state abolite tutte le restrizioni relative al COVID-19 (sia l’eventuale prova di avvenuta vaccinazione che qualsiasi test negativo o tampne), ai fini dell’ingresso nel Paese. È sempre e comunque consigliabile munirsi di un’assicurazione medico sanitaria per un viaggio in Brasile.
Tutto quello che segue è una “memoria storica” di quel che è successo per l’ingresso e gli spostamenti in Brasile durante l’emergenza COVID. Lo ripeto: oggi tutto è tornato come prima e non occorre più alcun Green Pass, prova di vaccinazione, tampone o altro.
Si può viaggiare in Brasile?
Come sappiamo, il Paese non ha adottato misure restrittive stringenti contro la pandemia. Infatti, benché ha detenuto il secondo numero di decessi per COVID-19 al Mondo, ha deciso di non chiudere le frontiere, se non per alcuni mesi del 2021 nei confronti di Regno Unito, India e, ad oggi, Sudafrica.
Perciò: sì, i turisti italiani possono andare in Brasile e anche in fai da te.
Vediamo però cosa è necessario fare per entrare in Brasile.
Per l’entrare in Brasile i maggiori di 12 anni devono presentare alternativamente:
un certificato di vaccinazione completa contro il COVID-19, in formato cartaceo o elettronico ed in lingua inglese, contenente il nome del viaggiatore, il nome commerciale o il nome del produttore del vaccino, il numero di lotto della dose o delle dosi applicate e la data di somministrazione. Sono validi solo i vaccini approvati dall’ANVISA, dall’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) o dall’Autorità del Paese dove il viaggiatore è stato vaccinato. Il completamento del ciclo vaccinale con l’ultima dote (a seconda dello schema vaccinale) deve essere stata effettuata almeno 14 giorni prima della data di partenza;
oppure
il risultato negativo di un test COVID-19 di tipo antigeno (test rapido) o molecolare (tampone PCR), effettuato un giorno prima dell’imbarco presso un laboratorio riconosciuto dalla Autorità sanitarie del Paese di origine.
ATTENZIONE: non sono accettati attestati di guarigione da COVID-19.
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Chi ha contratto il COVID nei 90 giorni precedenti l’ingresso (da conteggiare a partire dalla data di inizio dei sintomi), può fare ingresso in Brasile presentando:
due risultati di test PCR (tampone molecolare), con intervallo minimo tra i due test di 14 giorni, con l’ultimo realizzato fino ad un giorno prima del momento dell’imbarco per il viaggio in Brasile;
attestato medico, con firma del medico responsabile, in cui si dichiara che l’individuo è asintomatico e atto a viaggiare (deve essere indicata la data del viaggio).
I minori di 12 anni sono esentati dal presentare una prova di vaccinazione o un test COVID-19.
Tutto quello che segue è una “memoria storica” di quanto era necessario fare per entrare in Brasile prima del Luglio 2022 e quindi da non più prendere in considerazione.
I documenti necessari per viaggiare in Brasile
I viaggiatori all’imbarco devono presentare:
il risultato negativo di un test PCR eseguito entro le 72 ore prima della partenza. In alternativa, è valido anche un tampone antigenico effettuato entro le 24 ore
un certificato di vaccinazione la cui somministrazione dell’ultima dose o della dose unica sia avvenuta almeno 14 giorni prima della data di imbarco
presentazione di prova, cartacea o elettronica, della compilazione del modulo di dichiarazione sanitaria – Traveler’s Health Declaration (DSV) – compilabile online a questo link. Verrà esibito al vettore in formato digitale o cartaceo. Questo documento va compilato obbligatoriamente entro 3 giorni dalla partenza
Una volta atterrati, non ci sarà obbligo di quarantena rispettando quanto appena elencato. Per maggiori dettagli segnalo la pagina del Governo del Brasile.
Serve il Green Pass per entrare in Brasile?
Ricapitolando, serve un Green Pass che certifichi la vaccinazione per entrare in Brasile. Inoltre è richiesta anche la prova che attesti il risultato negativo al test.
L’unico altro documento indispensabile è la dichiarazione DSV in cui espliciterete il tuo stato di salute e accetterete formalmente le misure sanitarie in vigore durante il periodo di permanenza nel Paese.
I documenti in questione devono essere redatti in portoghese, spagnolo oppure in inglese.
PLF per tornare dal Brasile all’Italia
Per far rientro in Italia dal Brasile senza quarantena devi compilare il modulo di localizzazione PLF, che verrà esibito all’imbarco in formato digitale o cartaceo. Dovrai poi mostrare un certificato che attesti il risultato negativo di un test PCR o antigenico effettuato nelle 72 ore precedenti alla partenza. Dovrai poi mostrare il tuo Green Pass ottenuto da:
o vaccinazione completa effettuata da meno di 9 mesi
o vaccinazione completa e dose di richiamo
o guarigione da COVID-19 da meno di 6 mesi
o risultato negativo di test COVID-19 PCR molecolare solto nelle 72 ore precedenti l’arrivo Italia oppure test antigenico (test rapido) svolto 48 ore prima dell’ingresso in Italia
Lo scalo in Brasile è consentito e non comporta alcun altro adempimento per il rientro in Italia a patto che non si esca dalle zone dell’aeroporto.
Situazione COVID in Brasile
Le ultime notizie riguardanti la situazione COVID-19 in Brasile confermano una tenue diminuzione dei casi. A partire dall’1 Dicembre 2021, infatti, il 63,45% della popolazione è completamente vaccinato. I dati aggiornati quotidianamente sui nuovi casi, i ricoverati e i decessi, sono recuperabili al sito del Ministero della Salute brasiliano.
Dopo un’iniziale diffidenza nei confronti della malattia e dei vaccini, il Paese si sta movimentando per l’immunizzazione e per limitare il dilagare di fake news.
Suggerisco sempre, prima di metterti in viaggio verso il Brasile, di consultare il sito della Farnesina, di osservare i dati e di contattare eventualmente la tua compagnia aerea.
Il Ministro del Turismo Abdulla Mausoom ha annunciato la riapertura ai turisti alle Maldive. Il Governo ha anche permesso la riapertura delle Guest House sulle isole di pescatori come Dhiffushi o Rasdhoo a partire dal 15 Ottobre 2020.
Inoltre, a partire dal 13 Marzo 2022, l’ingresso alle Maldive non è più soggetto a restrizioni: non è più richiesto alcun test PCR o rapido da presentare all’arrivo o all’uscita e non vi è più obbligo di quarantena.
Tutti i viaggiatori in arrivo, vaccinati e non, sono tenuti esclusivamente a presentare una dichiarazione sul proprio stato di salute compilata entro 48 ore dalla partenza sul sito IMUGA.
Cosa serve per andare alle Maldive oggi
Per poter entrare alle Maldive è necessario compilare una dichiarazione sul proprio stato di salute entro 48 ore dalla partenza tramite l’apposito portale IMUGA. Il sito Viaggiare Sicuri consiglia inoltre di essere in possesso di un’assicurazione viaggio.
Inoltre non è più richiesto alcun test PCR pre-partenza, ne alcun documento che attesti l’effettuazione della ultima dose del vaccino.
Deve ancora presentare il risultato negativo di un test PCR negativo, effettuato entro le 96 ore precedenti la partenza, chi non è vaccinato o non ha completato il ciclo vaccinale (in età superiore ad un anno).
Una volta alle Maldive le autorità possono effettuare test COVID-19 a campione e senza alcun costo per il viaggiatore.
Al momento queste sono le indicazioni date dalle Maldive.
Vuoi ricevere aggiornamenti sulle normative per viaggiare alle Maldive dall’Italia? Iscriviti al mio Canale Telegram: riceverai una notifica appena ci saranno novità importanti.
Serve vaccino, tampone o Green Pass per andare alle Maldive?
Ma quindi cosa serve per andare alle Maldive? Il vaccino è obbligatorio? E il Green Pass?
In ingresso le Maldive non richiedono al viaggiatore l’obbligo del completamento del ciclo vaccinale, ma il viaggiatore deve:
presentare il risultato di un tampone molecolare PCR negativo effettuato entro le 96 ore prima dell’imbarco aereo in Italia non più dal 7 Marzo 2022
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Quarantena in Italia al rientro dalle Maldive
Dall’1 Giugno 2022 non è più richiesto alcun Green Pass o altra certificazione per fare nuovamente ingresso in Italia dalle Maldive.
Si può viaggiare alle Maldive oggi
Dal Marzo 2022 è molto più semplice viaggiare in fai da te dall’Italia alle Maldive e senza quarantena (sia all’andata che al ritorno) come appena indicato. Tutto quel che segue è una “memoria storica” di questa pagina e non più aggiornato (ignoralo e fai riferimento a quanto scritto sopra).
Le Maldive hanno programmando la riapertura delle loro frontiere al turismo già dal Luglio 2020 (esatto, 2020: non è un errore di battitura).
Le date appuntate sul calendario erano due: una riapertura dall’1 Luglio per i resort e una riapertura da Settembre 2020 per hotel e le guesthouse su isole come Dhiffushi, poi prorogata ad Ottobre.
Viaggiare Sicuri Maldive
Dal sito Viaggiare Sicuri l’ultimo annuncio risale al giorno 6 Agosto 2021:
I turisti in ingresso, anche se hanno completato il ciclo vaccinale o sono guariti dal COVID-19, devono presentare: – il risultato di un tampone nasofaringeo negativo (PCR TEST), effettuato entro le 96 ore prima dell’imbarco. Solo in caso di esito negativo sarà consentito raggiungere la struttura alloggiativa prescelta. Qualora il viaggiatore presenti sintomi riconducibili al COVID-19, le Autorità maldiviane provvederanno a sottoporlo ad un nuovo test PCR e a disporne l’eventuale isolamento in quarantena in caso di risultato positivo; – un’assicurazione medica con copertura COVID-19; – una dichiarazione sul proprio stato di salute redatta entro 24 ore dalla partenza tramite il portale IMUGA.
L’accesso alle isole locali di pescatori e relative guest house è consentito solo qualora la struttura prescelta risulti autorizzata dal governo maldiviano, il consiglio quindi è quello di contattare direttamente la struttura per informarsi. Le connessioni tra l’aeroporto di Malé e le isole tramite barche veloci e traghetti potrebbe subire variazioni; anche per questo è bene contattare direttamente la struttura.
Tutti i viaggiatori in ingresso alle Maldive sono invitati ad installare sui propri smartphone l’applicazione Trace Ekee:
Sono una viaggiatrice fai da te e ho raccontato sulle pagine del mio blog un viaggio alle Maldive in totale autonomia. La “situazione COVID-19” ha però destabilizzato e non poco le certezze di noi viaggiatori, quindi se intendi prenotare nel breve periodo un viaggio senza correre rischi e con l’appoggio di un professionista, posso consigliarti un’agenzia viaggi con la quale collaboro e che offre sempre uno sconto extra ai lettori del mio piccolo blog: scrivimi a info@impiegatagiramondo.it e vi metterò in contatto.
Cancellazione e restrizioni voli Maldive Coronavirus
Come già ricordato, moltissimi voli dall’Italia alle Maldive sono stati nei mesi scorsi annullati.
Consultando Skyscanner è possibile rintracciare voli dall’Italia a Malé, capitale delle Maldive, a partire da Agosto 2020, ma prima di prenotare il consiglio è quello di assicurarsi di poter raggiungere effettivamente la destinazione.
Coronavirus e Maldive oggi
A partire dal 15 Luglio 2020 i viaggiatori in ingresso nelle Maldive sono tenuti a compilare online un’autocertificazione sanitaria 24 ore prima della partenza.
Come indicato sul sito governativo Maldives Immigration questa “Dichiarazione sulla salute del viaggiatore” è stata introdotta per ridurre i rischi per la salute di tutti e facilitare le procedure di ingresso nel Paese.
Oltre a questa autocertificazione, il viaggiatore in ingresso, dovrà portare con sè il risultato di un test PCR COVID-19 negativo effettuato almeno 96 ore prima della partenza in caso di soggiorno in resort e 72 antecedente la partenza nel caso il soggiorno avvenga in una guest house.
Tale test deve mostrare chiaramente il nome e l’indirizzo del laboratorio (oltre che ovviamente il risultato e la data) che si è occupato del test.
Il risultato negativo del test PCR deve essere allegato durante la compilazione del modulo di dichiarazione sanitaria del viaggiatore, che deve essere presentato online tramite IMUGA (www.imuga.immigration.gov.mv), da tutti i passeggeri in arrivo prima dell’arrivo.
Maldive dichiarazione salute del viaggiatore
I viaggiatori devono compilare e presentare le loro dichiarazione tramite il portale IMUGA.
Tale dichiarazione è obbligatoria per tutti i viaggiatori in entrata nel Paese, anche chi viaggi con visto turistico.
I viaggiatori non saranno soggetti a quarantena a meno che i controlli in loco non indichi sintomi di COVID-19. I viaggiatori che presentano sintomi saranno soggetti ad un ulteriore test a proprie spese, da qui l’importanza di un’assicurazione viaggio COVID.
Terrò aggiornata questa pagina: torna a consultarla.
Dal Marzo 2022 è possibile viaggiare nuovamente dall’Italia alla Thailandia anche in fai da te. Sono state eliminate le restrizioni per viaggiare dall’Italia verso destinazioni extra Europa, inoltre, già dal Maggio 2022, la Thailandia ha abolito test e quarantena per i viaggiatori vaccinati (è comunque consigliatissima un’assicurazione sanitaria – continua a leggere per ulteriori dettagli).
Le procedure d’ingresso in Thailandia sono state semplificate una prima volta nell’estate 2022 quando è stato rimosso l’obbligo di presentare il Thailand Pass.
Dall’1 Ottobre 2022 per entrare in Thailandia non neppure più richiesta alcuna prova di vaccinazione da COVID-19, tantomeno alcun test COVID negativo. La Thailandia quindi ha rimosso ogni forma di restrizione ai turisti stranieri in ingresso nel Paese, come riporta la pagina dedicata sul sito Viaggiare Sicuri: a decorrere dal 1° Ottobre 2022, ai fini dell’ingresso in Thailandia, non sarà più necessario esibire il certificato di vaccinazione né, per le persone non vaccinate, il risultato negativo di un test molecolare/antigenico svolto nelle 72 ore antecedenti la partenza.
ATTENZIONE: tutto quello che segue è una memoria storica di tutto quello che è stato l’ingresso in Thailandia prima dell’1 Luglio 2022 e quindi da ignorare.
Entrare in Thailandia Gennaio 2023
ATTENZIONE: inizialmente, come riportato anche dal sito Viaggiare Sicuri, è stato comunicato che la Thailandia, dal 9 Gennaio 2023 alle ore 8:00 (ora di Bangkok) fino al 31 Gennaio 2023 alle ore 00:59, avrebbe nuovamente richiesto a tutti i viaggiatori maggiorenni la prova di una vaccinazione COVID-19 per l’ingresso nel paese.
Poche ore dopo è però arrivata la smentita dal governo Thailandese a voce del Vice Primo Ministro e Ministro della Salute Pubblica della Thailandia, Anutin Charnvirakul, che ha dichiarato: “I viaggiatori internazionali che arrivano in Thailandia non sono tenuti a mostrare alcuna prova di vaccinazione COVID“. Inoltre, i turisti stranieri non sono tenuti a mostrare i risultati dei test ATK o RT-PCR.
Va specificato però che i viaggiatori provenienti da o diretti in Paesi che richiedono un test RT-PCR devono avere un’assicurazione COVID-19 e un risultato PCR negativo.
È possibile recarsi per turismo in Thailandia dall’Italia e, al rientro, al viaggiatore non è più richiesto il Green Pass né altra certificazione equivalente (questo da Giugno 2022).
Ancora è richiesta la compilazione del modulo di localizzazione digitale del passeggero prima dell’ingresso in Italia, ma questa è solo una piccola formalità. Anche la compilazione del PFL al rientro in Italia non è più richiesta.
Pur essendo possibile viaggiare liberamente per turismo in Thailandia dall’Italia sono ancora in vigore (poche) restrizioni di viaggio proprio all’ingresso in Thailandia; restrizioni che si stanno lentamente allentando. Ora vediamo come entrare in Thailandia, quali requisiti occorre soddisfare e quali documenti occorre avere per farlo per turismo.
A partire dal 1 Luglio 2022 per entrare in Thailandia non è più richiesta alcuna autorizzazione preventiva, ovvero non è più necessario richiedere il Thailand Pass.
All’imbarco aereo è necessario mostrare il proprio certificato di vaccinazione (con seconda effettuata dal almeno 14 giorni) oppure, in alternativa, un test molecolare (tampone PCR) o antigenico rapido effettuato nelle 72 ore precedenti la partenza presso una struttura medica.
Questo è quanto, altro non occorre.
Ai bambini, minori di 5 anni, non è richiesta né certificato vaccinale, né test COVID-19.
Ai minori tra i 5 e i 17 anni di età non è richiesto né certificato vaccinale, né test COVID-19, ma solo se viaggiano con un genitore/tutore vaccinato. In caso contrario, è richiesto loro certificato di vaccinazione (è sufficiente una sola dose, se effettuata da almeno 14 giorni) o test molecolare (tampone PCR) o antigenico rapido effettuato nelle 72 ore antecedenti alla partenza presso una struttura medica.
Al viaggiatore italiano, ai controlli in aeroporto sarà la compagnia aerea a verificarne la presenza e la correttezza di tutti i documenti e che potrà anche negare l’imbarco in caso di mancanze o errori nella documentazione.
Dall’1 Giugno 2022 sono entrate in vigore nuove modalità d’ingresso in Thailandia.
Regole per entrare in Thailandia per i viaggiatori vaccinati
Il Centro per l’Amministrazione della Situazione COVID-19 (CCSA) ha approvato la revoca del test RT-PCR (molecolare) per i viaggiatori internazionali a partire dall’1 Maggio 2022.
Il viaggiatore vaccinato (2 dosi sono sufficienti; validità 12 mesi dall’ ultima inoculazione) quindi:
1) NON dovrà effettuare alcun test o tampone: né alla partenza dall’Italia , né all’ arrivo in Thailandia 2) NON dovrà prenotare alcuna notte in un hotel SHA+ (si è liberi di alloggiare e di muoversi dove si vuole nel Paese) 3) dovrà richiedere prima della partenza e presentare ai controlli in aeroporto il Thailand Pass (richiedibile tramite questo sito), rilasciato dall’Ambasciata di Thailandia 4) dovrà essere provvisto di una assicurazione sanitaria copra anche le spese dovute al COVID-19 e abbia un massimale non inferiore ai 10.000 Dollari americani
A questo punto si è liberi di muoversi in tutto il Paese.
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Dall’1 Giugno la compilazione del Thailand Pass è stata facilitata, mentre dall’1 Luglio 2022 verrà del tutto rimossa.
I cittadini stranieri sono tenuti a richiedere un Thailand Pass (tramite il portale dedicato), ma dovranno solo fornire i dettagli del passaporto, della vaccinazione e della polizza assicurativa sanitaria. Il sistema emetterà quindi istantaneamente il codice QR del Thailand Pass, senza bisogno di “approvazione manuale” (e quindi giorni d’attesa).
All’arrivo in Thailandia, i viaggiatori vaccinati, dopo il controllo della temperatura corporea e dei documenti saranno liberi di andare ovunque nel regno.
I bambini dai 5 ai 17 anni accompagnati da genitori vaccinati non hanno obbligo di vaccinazione. Bambini dai 5 ai 17 anni non accompagnati da genitori non vaccinati devono avere almeno una dose di vaccino effettuata almeno 14 giorni prima di entrare in Thailandia.
I viaggiatori non vaccinati o non completamente vaccinati che sono in grado di caricare la prova di un test RT-PCR (o ATK professionale, effettuato in farmacia o centro deputato) negativo entro 72 ore dal viaggio tramite il sistema Thailand Pass potranno entrare e viaggiare senza limitazioni in Thailandia.
I luoghi di intrattenimento notturno come pub e bar nelle zone verdi e blu hanno ripreso l’attività, compresa la vendita e il consumo di bevande alcoliche fino alle 24:00.
Posso andare in Thailandia senza vaccino
Anche il viaggiatore non vaccinato (senza Green Pass) o che non ha ancora completato il ciclo vaccinate può entrare in Thailandia senza sottoporsi a un test COVID all’arrivo, deve però:
1) richiedere Thailand Passtramite questo sito rilasciato dall’Ambasciata di Thailandia presentando una prenotazione alberghiera di 5 giorni in un hotel SHA+ 2) deve essere provvisto di una assicurazione sanitaria copra anche le spese dovute al COVID-19 e abbia un massimale non inferiore ai 10.000 Dollari americani 3) una volta in Thailandia, rimarrà in quarantena per 5 giorni per poi effettuare un test PCR (molecolare) il giorno 5
La quarantena può essere evitata anche ad un viaggiatore non vaccinato se riesce ad inserire nel Thailand Pass l’esito negativo di un test PCR (molecolare) COVID-19 effettuato 72 ore prima della partenza dall’Italia.
ATTENZIONE: per i non vaccinati il test PCR (molecolare) va svolto entro 72 ore prima della partenza dall’Italia e caricato con gli altri documenti richiesti alla registrazione del Thailand Pass.
Fatto tutto questo le regole a cui dovrà attenersi sono le stesse delle persone vaccinate e sarà quindi libero di muoversi dove vuole (senza quarantena).
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ATTENZIONE: tutto quello che segue è una memoria storica di tutto quello che è stato l’ingresso in Thailandia prima dell’1 Maggio 2022 e quindi da ignorare.
– l’esito negativo di un tampone molecolare PCR effettuato non oltre 72 ore prima della partenza dall’Italia dall’1 Aprile 2022 non è più richiesto il tampone alla partenza dall’Italia – l’autorizzazione “Thailand Pass” da richiedere tramite questo sito rilasciata dall’Ambasciata di Thailandia – la prova del pagamento anticipato per 1 notte in una struttura alberghiera certificata come hotel SHA Plus+, comprensiva anche delle spese per effettuare in loco un test molecolare PCR il giorno dell’arrivo nel paese e un secondo test rapido da effettuare in autonomia (auto-test) il quinto giorno di permanenza in Thailandia il cui risultato dovrà essere registrato sull’applicazione MorChana (qui per Apple iOS, qui per dispositivi Android Google) – una assicurazione sanitaria copra anche le spese dovute al COVID-19 e abbia un massimale non inferiore ai 20.000 Dollari americani
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Una volta in Thailandia la quarantena è ora del tutto abolita a patto che il viaggiatore:
rispetti i requisiti appena qui sopra indicati
se di età maggiore di 18 anni, sia vaccinato contro il COVID-19 con ciclo completo da almeno 14 prima della data del viaggio (in alternativa è accettato anche certificato medico di completa guarigione e certificato di vaccinazione con una (1) sola dose effettuata in data successiva alla guarigione)
Entrare in Thailandia senza vaccino
L’ingresso in Thailandia ai non vaccinati è consentito, ma in questo caso il viaggitore dovrà (oltre a quanto indicato sopra):
sottoporsi a 5 giorni di quarantena all’arrivo
rispetti i requisiti appenasopra indicati
abbia prenotato, prima del viaggio, 5 giorni in albergo hotel SHA Plus+
si sottoponga a 1 tampone PCR: il quinto giorno di permanenza (il tampone PCR al giorno dell’arrivo è stato rimosso l’1 Aprile 2022)
ATTENZIONE!
Tutto qui? No, per entrare in Thailandia non puoi muoverti liberamente o entrare e visitare una qualsiasi destinazione, sono attivi infatti due programmi differenti a cui i turisti devono attenersi:
Faccio un esempio in merito al programma Sandbox Extension programme nel quale rientrano, ad esempio le province di Phuket, Krabi, Phang-Nga, Surat Thani (solo Koh Samui, Kho Phangan o Koh Tao). Una volta partito dall’Italia il viaggiatore italiano potrà entrare in Thailandia sottoponendosi ad un soggiorno obbligatorio di 7 giorni 5 giorni a Krabi, Phang-Na, Phuket, Koh Samui, Koh Phangan o Koh Tao e, successivamente, spostarsi liberamente nel paese dopo questi primi 7 notti 5 giorni. Un pò complicato e non proprio un “libera tutti”, anche se un bel passo avanti rispetto a quel che è stato viaggiare in Thailandia negli ultimi mesi.
Insomma, la Thailandia ha messo in atto una serie di provvedimenti “complicati” per gestire i flussi di turisti in ingresso. Questo è quanto purtroppo.
Seguono le condizioni che si sono “accumulate” nei mesi passati, questo per far capire quando la Thailandia stia cercando di riaprire e la situazione sia più volta evoluta nel tempo anche con “cambi di rotta” e ripensamenti.
Dall’11 Gennaio 2022 sono stati ripristinati i programmi Sandbox per entrare in Thailandia per 4 destinazioni:
I viaggiatori italiani possono quindi entrare in Thailandia sottoponendosi ad un soggiorno obbligatorio di 7 giorni a Krabi, Phang-Na, Phuket, Koh Samui, Koh Phangan o Koh Tao e, rispettando determinate condizioni all’ingresso, spostarsi poi nel paese dopo queste prime 7 notti.
Le condizioni da rispettare per poter entrare in Thailandia dall’Italia ora sono nuovamente quelle dei programmi Sandbox:
il paese di provenienza del viaggiatore in arrivo deve essere tra quelli approvati dal Ministero della Salute Pubblica e dal Tourism Authority of Thailand (TAT) e identificato come a rischio medio-basso. L’Italia rientra tra questi Paesi, ma il turista deve essere rimasto in Italia per non meno di 21 giorni prima della data del viaggio (esenti da questo requisito thailandesi di ritorno e residenti italiani in Thailandia che hanno in precedenza hanno viaggiato dalla Thailandia);
il viaggiatore deve essere completamente vaccinato e deve poter mostrare un certificato di vaccinazione che dimostri il completamento del ciclo vaccinale COVID-19 (da 14 giorni a 1 anno prima della data del viaggio) e con un vaccino approvato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). I vaccini approvati sono Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson, AstraZeneca, Sinovac, Sinopharm. Se il vaccino richiede la somministrazione di 2 dosi devono essere trascorsi 14 giorni dalla seconda dose prima dell’arrivo in Thailandia. Chi ha contratto il COVID (entro 3 mesi) deve aver ricevuto una dose di un vaccino tra quelli approvati almeno 14 giorni prima del viaggio;
il viaggiatore deve essere in possesso del risultato negativo di un test molecolare (tampone PCR) emesso entro le 72 ore prima della partenza (requisito valido per tutti i viaggiatori, tranne per i bambini di età inferiore ai 6 anni);
il viaggiatore deve dimostrare il pagamento per 7 notti di soggiorno presso hotel SHA Plus+ (dove si attenderà il risultato del test che verrà fatto sul posto, una volta atterrati);
il viaggiatore deve dimostrare il pagamento di un test molecolare (tampone PCR). Se ne occuperà la struttura SHA Plus+ presso la quale soggiornerai, chiedi informazioni alla struttura;
il viaggiatore deve avere una polizza assicurativa sanitaria che copra spese per COVID-19 con una copertura minima di 50.000 Dollari Americani (a tal proposito consiglio di consultare l’approfondimento assicurazione viaggio COVID-19)
il viaggiatore deve essere in possesso di un Thailand Pass (qui il sito web che ha sostituito il precedente COE), alla voce “AQ –Alternative Quarantine” oppure “Sandbox Phuket”. Caricati tutti i documenti richiesti sul portale tp.consular.go.th riceverai, dopo qualche giorno, un codice QR: è questo il tuo Thailand Pass.
La mancanza o l’inesattezza di uno solo di questi documenti comporterà il divieto di imbarco per il tuo volo in Thailandia da parte della compagnia aerea che è responsabile del controllo di tutta la documentazione.
Ingresso in Thailandia senza vaccino
Per entrare in Thailandia chi non è vaccinato deve (oltre a rispettare quanto sopra indicato) sottoporsi ad un regime di quarantena straordinario, ovvero:
rispettare i requisiti generali indicati al punto “Condizioni di ingresso nel Paese“
avere prenotato, prima del viaggio, 10 notti in albergo in strutture abilitate (elenco hotel SHA Plus+)
sottoporsi a test PCR 2 volte: il giorno dell’arrivo in Thailandia e ripetere il test l’8o o 9o giorno dopo l’arrivo.
Dall’1 Novembre 2021 sono nuovamente cambiate le regole di ingresso in Thailandia dall’Italia. Per i turisti provenienti dal nostro paese i vari programmi Sandbox sono dismessi e sostituiti dal cosiddetto programma Test&Go per entrare in Thailandia.
ATTENZIONE: sospensione programma Test&Go
Dato il peggioramento situazione pandemica anche in Thailandia, dal 22 Dicembre 2021 (e sino a data da destinarsi) il governo thailandese ha sospeso temporaneamente l’erogazione del Thailand Pass per tutte le nuove richieste di ingresso nel Paese per i programmi Test&Go (precedentemente attivo per i turisti italiani) e i programmi Sandbox, con eccezione del Phuket Sandbox.
Chi ha già ricevuto il QR code del Thailand Pass può ancora entrare in Thailandia alle condizioni precedentemente in essere del programma Test&Go. Chi ha inviato richiesta di Thailand Pass, ma ancora non lo ha ricevuto, deve attendere l’eventuale approvazione. Anche in questo caso, alla ricezione del QR code potrà entrare alle condizioni precedentemente in essere
Dal 22 Dicembre il Thailand Pass verrà rilasciato solo chi farà accesso al Paese tramite il programma Phuket Sandbox oppure tramite quarantena (le frontiere thailandesi rimangono quindi aperte, ma con restrizioni).
Inoltre, i viaggiatori in ingresso in Thailandia, dovranno sottoporsi ad un secondo test COVID-19 molecolare (tampone PCR), al 6° – 7° giorno della loro permanenza, in una struttura indicata dal governo e senza costi aggiuntivi.
Test&Go Thailandia
Le condizioni da rispettare per poter entrare in Thailandia dall’Italia ora sono:
il paese di provenienza del viaggiatore in arrivo deve essere tra quelli approvati dal Ministero della Salute Pubblica e dal Tourism Authority of Thailand (TAT) e identificato come a rischio medio-basso. L’Italia rientra tra questi Paesi, ma il turista deve essere rimasto in Italia per non meno di 21 giorni prima della data del viaggio (esenti da questo requisito thailandesi di ritorno e residenti italiani in Thailandia che hanno in precedenza hanno viaggiato dalla Thailandia);
il viaggiatore deve essere completamente vaccinato e deve poter mostrare un certificato di vaccinazione che dimostri il completamento del ciclo vaccinale COVID-19 (da 14 giorni a 1 anno prima della data del viaggio) e con un vaccino approvato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). I vaccini approvati sono Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson, AstraZeneca, Sinovac, Sinopharm. Se il vaccino richiede la somministrazione di 2 dosi devono essere trascorsi 14 giorni dalla seconda dose prima dell’arrivo in Thailandia. Chi ha contratto il COVID (entro 3 mesi) deve aver ricevuto una dose di un vaccino tra quelli approvati almeno 14 giorni prima del viaggio;
il viaggiatore deve essere in possesso del risultato negativo di un test molecolare (tampone PCR) emesso entro le 72 ore prima della partenza (requisito valido per tutti i viaggiatori, tranne per i bambini di età inferiore ai 6 anni);
il viaggiatore deve dimostrare il pagamento per 1 notte di soggiorno presso hotel SHA Plus+ (dove si attenderà il risultato del test che verrà fatto sul posto, una volta atterrati);
il viaggiatore deve dimostrare il pagamento di un test molecolare (tampone PCR). Se ne occuperà la struttura SHA Plus+ presso la quale soggiornerai, chiedi informazioni alla struttura;
il viaggiatore deve avere una polizza assicurativa sanitaria che copra spese per COVID-19 con una copertura minima di 100.000 dollari americani (a tal proposito consiglio di consultare l’approfondimento assicurazione viaggio COVID-19)
il viaggiatore deve essere in possesso di un Thailand Pass (qui il sito web) che ha sostituito il precedente COE. Caricati tutti i documenti richiesti sul portale tp.consular.go.th riceverai, dopo qualche giorno, un codice QR: è questo il tuo Thailand Pass.
Documenti per entrare in Thailandia
Il viaggiatore di età inferiore ai 12 anni può entrare in Thailandia anche se non vaccinato, ma solo se accompagnato da un genitore e in possesso di un certificato medico con risultato di laboratorio di un test PRC (tampone molecolare) che indichi la negatività al COVID-19 nelle 72 ore precedenti al viaggio.
Dai 12 anni in su quindi è richiesto sia il vaccino, che il test molecolare negativo, che un’assicurazione viaggio.
ATTENZIONE: al turista non solo è richiesta un’assicurazione COVID, ma più in generale un’assicurazione viaggio. Io da anni rinnovo la mia polizza Columbus e non posso che consigliartela.
I bambini di età superiore ai 6 anni, sprovvisti di certificato medico con risultato di laboratorio negativo, dovranno sottoporsi a un test COVID-19 all’ingresso in Thailandia. Se il bambino fosse trovato positivo, sarà separato dai genitori (non positivi) e il bambino ricoverato in ospedale o posto in quarantena. I genitori non potranno seguire il bambino, ma saranno consentite visite occasionali. I bambini sino ai 6 anni non sono tenuti a sottoporsi al test all’arrivo in Thailandia.
All’arrivo in Thailandia quindi dovrai:
presentare il Thailand Pass QR Code (che sostituisce il COE)
recarti presso l’hotel SHA Plus+ con trasferimento prestabilito con l’hotel (anche in questo caso si parla di transfer SHA Plus+). Attenzione: l’hotel deve essere raggiunto con uno spostamento non superiore alle 2 ore (non è possibile pernottare quindi presso hotel molto distanti dall’aeroporto)
sottoporsi al test COVID-19 PCR predisposto dalla struttura presso la quale soggiornerai e attendere il risultato in struttura (vengono indicati tempi di attesa di 6 ore circa)
effettuare in autonomia (autotest) un ulteriore test COVID rapido il giorno 6 o 7 e registrarne l’esito nell’app Mor Chana (sarà l’applicazione a notificare la necessità di effettuare il test)
Soddisfatti questi requisiti si potrà entrare nel Paese (la mancanza o la non correttezza di un qualsiasi requisito comporterà il negato imbarco da parte della compagnia aerea, responsabile dei controlli) e, una volta in Thailandia e rispettate tutte le successive indicazioni, ci si potrà muovere liberamente nel Paese.
L’11 Ottobre 2021, il Primo Ministro Prayut Chan-o-cha ha dichiarato di aver incaricato il Center for Covid-19 Situation Administration e il Ministero della Sanità Pubblica di considerare la riapertura del Paese ai turisti completamente provenienti da paesi a basso rischio vaccinati senza quarantena a partire dall’1 Novembre.
Tuttavia il viaggiatore dovrà dimostrare presentare al momento del viaggio con un test RT-PCR (tampone molecolare) effettuato prima della partenza dal Paese d’origine e, una volta atterrato, ripetere il test in Thailandia.
Pare che a questi viaggiatori sarà consentito visitare qualsiasi parte del Paese. Quali Paesi rientreranno nell’elenco “a basso rischio” ancora non è dato sapere, ma sono stati annunciati Singapore, Germania, Cina e Stati Uniti.
Ulteriori stati saranno aggiunti all’elenco “a basso rischio” l’ 1 Dicembre 2021, mentre i turisti provenienti da paesi non presenti nell’elenco dovranno sottoporsi a quarantena all’arrivo.
Queste, al momento, sono le dichiarazioni del Primo Ministro: attendiamo che vengano ufficializzate e “tradotte in normative” nero su bianco.
Per “dovere di cronaca” qui di seguito trovi ancora quel che era il “programma Phuket Sandbox” dismesso dall’1 Novembre 2021 per i turisti provenienti dall’Italia e da una lista di altri Paesi “approvati” dal governo thailandese.
Dall’1 Luglio 2021 è operativo il “programma Phuket Sandbox” tramite il quale la Thailandia prova a riaprire al turismo internazionale. Nel caso si disponga quindi di tutti i requisiti per entrare a Phuket, trascorsi qui 14 giorni, sarà possibile muoversi liberamente all’interno del paese, ipoteticamente anche a Bangkok o in qualsiasi altra destinazione della Thailandia, ma sempre rispettando le restrizioni di ciascuna singola ogni provincia in cui si vorrà recarsi.
Lo dico subito: al momento, questo “programma” è piuttosto articolato e le condizioni da rispettare per poter entrare a Phuket sono numerose, vediamole una ad una:
il paese di provenienza del viaggiatore in arrivo a Phuket deve essere tra quelli approvati dal Ministero della Salute Pubblica e dal Tourism Authority of Thailand (TAT) e identificato come a rischio medio-basso. L’Italia rientra tra questi Paesi, ma il turista deve essere rimasto in Italia per non meno di 21 giorni prima della data del viaggio;
il viaggiatore deve essere completamente vaccinato e deve poter mostrare un certificato di vaccinazione che dimostri il completamento del ciclo vaccinale COVID-19 (da 14 giorni a 1 anno prima della data del viaggio) e con un vaccino approvato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). I vaccini approvati sono Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson, AstraZeneca, Sinovac, Sinopharm. Se il vaccino richiede la somministrazione di 2 dosi devono essere trascorsi 14 giorni dalla seconda dose prima dell’arrivo in Thailandia;
il viaggiatore può accedere a Phuket solo tramite voli diretti per l’isola, non sono ammessi voli di transito a Bangkok; sono ammessi però voli con scalo a Dubai, quindi un’ipotetica tratta Milano Malpensa – Dubai – Dubai – Phuket;
il viaggiatore deve essere maggiorenne (18 anni d’età); il viaggiatore di età inferiore ai 18 anni può entrare a Phuket solo se accompagnato da un genitore e in possesso di un certificato medico con risultato di laboratorio di un test RT-PRC (tampone molecolare) che indichi la negatività al COVID-19 nelle 72 ore precedenti al viaggio. I bambini di età superiore ai 6 anni sprovvisti di certificato medico con risultato di laboratorio negativo, devono sottoporsi a un test COVID-19 all’ingresso a Phuket. Se il bambino venisse trovato positivo, sarà separato dai genitori (non positivi) e il bambino ricoverato in ospedale o posto in quarantena. I genitori non potranno seguire il bambino, ma saranno consentite visite occasionali. I bambini sino ai 6 anni non sono tenuti a sottoporsi al test all’arrivo a Phuket.
Documenti per entrare in Thailandia
Nel caso si disponga in tutti questi requisiti, è possibile compilare un modulo online per richiedere di accedere in Thailandia al programma Phuket Sandbox; per poter fare questa richiesta occorre:
una fototessera valida (in merito a cosa si intenda per “valida” consiglio di richiedere l’autentifica presso il Comune di residenza in Italia);
la certificazione del completamento del ciclo vaccinale rilasciata dalle autorità italiane;
una polizza assicurativa sanitaria in inglese che copra spese per COVID-19 con una copertura minima di 100.000 dollari americani (a tal proposito consiglio di consultare l’approfondimento assicurazione viaggio COVID-19);
la conferma dei voli di andata e ritorno dall’Italia alla Thailandia;
la conferma del pagamento di un soggiorno di 14 giorni a Phuket presso una struttura alberghiera certificata SHA Plus+ dalle autorità thailandesi (consulta la lista degli hotel SHA Plus+ in Thailandia, la struttura va prenotata su Agoda). Attenzione: nel caso di soggiorno a Phuket per un periodo inferiore a 14 giorni verrà chiesto di esibire anche il biglietto del volo di ritorno, comunque sempre necessario;
la ricevute di pagamento di 3 ulteriori test COVID-19 da eseguire in Thailandia secondo le modalità sotto indicate (esatto, vanno pagati in anticipo 3 tamponi da effettuare una volta a Phuket). La prenotazione degli stessi andrà effettuata tramite la struttura SHA Plus+ di soggiorno.
Sul pagamento anticipato dei 3 tamponi dall’Italia ho trovato opinioni contrastanti; in ogni caso questi 3 tamponi sul territorio andranno svolti (leggi più avanti) quindi pagarli prima o sul posto poco cambia. La cosa migliore da fare è contattare la struttura SHA Plus+ e chiedere direttamente a loro.
Una volta in possesso di tutti questi documenti si può finalmente procedere alla richiesta del COE, Certificate of Entry (è questo il nome del modulo da compilare online) rilasciato dall’Ambasciata da effettuare all’indirizzo web coethailand.mfa.go.th
ATTENZIONE: è necessario indicare la ricevuta del pagamento del soggiorno dell’hotel SHA Plus + sul portale coethailand.mfa.go.th
Occorrono circa 3 giorni per ricevere l’approvazione della domanda che dovrà essere sempre verificata sul sito coethailand.mfa.go.th
Oltre a questo, nonostante il completamento del ciclo vaccinale, è necessario un test PCR COVID-19 (tampone molecolare) svolto nelle 72 ore prima dell’arrivo a Phuket. Il risultato del test deve essere presentato con il COE, deve essere tradotto in inglese e deve indicare il numero del passaporto del viaggiatore.
La conferma dell’ottenimento del COE deve essere stampata e presentata al check-in del volo di partenza e all’arrivo a Phuket. Senza COE non sarà possibile imbarcarsi sul volo.
Una volta ottenuto il COE, il viaggiatore dovrà scaricare sul proprio smartphone l’applicazione ThailandPlus all’indirizzo web thailandplus.in.th.
Dall’ 1 Novembre il COE verrà sostituito dal Thailand Pass. I turisti in ingresso in Thailandia dal 2 Novembre in poi devono registrarsi nel Thailand Pass Online System da qui. Terminata la registrazione il viaggiatore riceverà un QR code da mostrare all’imbarco aereo e all’ingresso in Thailandia. Dall’1 Novembre 2021 il sito Governativo del COE e verrà sostituito dal sito del Thailand Pass. I bambini al di sotto dei 12 anni e non vaccinati che viaggiano con genitori vaccinati, possono entrare in Thailandia dall’ 1 Novembre senza quarantena, ma dovranno comunque attendere l’esito negativo del test all’arrivo in camera il primo giorno insieme ai genitori.
Posso andare a Phuket?
Una volta in possesso del COE e di tutto quanto indicato sopra, dall’Italia è possibile recarsi a Phuket. All’arrivo verrà controllata tutta la documentazione, verrà verificata l’installazione sullo smartphone dell’app ThailandPlus e verrà effettuato il primo dei 3 tamponi.
Effettuato il test avverrà il trasferimento dall’aeroporto all’hotel SHA Plus+ (contatta la tua struttura a Phuket per il transfer) tramite un mezzo di trasporto dotato di adesivo SHA Plus +. In hotel si aspetterà il risultato del test che arriverà entro 12 ore. Se negativo si potrà tranquillamente uscire dall’hotel e spostarsi liberamente in tutta Phuket.
Nei giorni successivi all’arrivo dovranno essere svolti i successivi 2 tamponi e rigorosamente:
nei giorni 6 o 7 se il viaggiatore ha prenotato soggiorni fino ai 7 giorni
nei giorni 12 o 13 se il viaggiatore ha prenotato un soggiorno di durata compresa tra 12, 14 giorni o oltre.
I test possono essere svolti in qualsiasi ospedale o clinica medita sull’isola e, come detto, sono a spese del viaggiatore. Nel caso si risultasse positivi ad un test, si sarà indirizzati verso specifiche strutture sanitarie a proprie spese (da qui l’importanza di un’assicurazione viaggio che copra spese per il COVID-19).
ATTENZIONE: è necessario caricare sulla piattaforma coethailand.mfa.go.th la ricevuta di pagamento dell’hotel SHA Plus + e dei test PCR (tamponi molecolari) per il periodo di soggiorno. Una volta sul posto, sempre tramite coethailand.mfa.go.th andranno caricate le “ricevute” dei test RT-PCR svolti durante il soggiorno in Thailandia.
Cliniche mediche e ospedali per test COVID-19 a Phuket
I test PCR COVID-19 possono essere svolti a Phuket presso:: – il centro medico Maikhao gestito dall’ospedale di Bangkok – il centro medico Laguna gestito dal Bangkok Hospital Phuket – il centro medico di Phuket gestito dal Vachira Phuket Hospital – il centro medico Jungceylon gestito dall’ospedale Siriroj di Bangkok – il centro medico Kata gestito dal Mission Hospital Phuket
Ho reperito queste informazioni dal sito web dell’Ente Nazionale per il Turismo Thailandese, ma chiedi informazioni alla struttura SHA Plus+ presso la quale soggiornerai.
Estensione Phuket Sandbox 7+7 Extension
A partire dal 16 Agosto 2021, il programma “Phuket Sandbox 7+7 Extension” offre ai viaggiatori completamente vaccinati di ridurre il soggiorno obbligatorio a Phuket da 14 a 7 giorni, dopodiché sarà possibile trascorrere altre 7 notti nella provincia di Krabi (Ko Phi Phi, Ko Ngai, o Railay), di Phang-Nga (Khao Lak o Ko Yao), o di Surat Thani (Ko Samui, Ko Phangan o Ko Tao).
Prima di potersi spostare in queste province, il viaggiatore dovrà ottenere un “Modulo di trasferimento” rilasciato dal proprio hotel a Phuket che certificherà il soggiorno a Phuket di 7 notti, oltre ai risultati negativi dei 2 test COVID-19 (svolti il primo e 6°-7° giorno a Phuket).
Gli spostamenti dopo i primi 7 giorni a Phuket possono essere effettuati solo tramite modalità di trasporto approvate: – Surat Thani (Samui Plus – Ko Samui, Ko Phangan o Ko Tao) può essere raggiunta tramite il volo nazionale diretto di Bangkok Airways sulla rotta Phuket-Ko Samui – Krabi (Ko Phi Phi, Ko Ngai o Railay) può essere raggiunta con servizi di battelli e traghetti certificati SHA Plus+ da due moli approvati: Ao Po Pier e Rassada Pier – Phang-Nga (Khao Lak) è raggiungibile con i servizi di trasferimento in auto certificati SHA Plus+ da Phuket direttamente agli hotel certificati SHA Plus+ – Phang-Nga (Ko Yao Noi o Ko Yao Yai) può essere raggiunta tramite servizi di battelli e traghetti certificati SHA Plus+ da tre moli approvati: al molo Ao Po Pier, Ao Po Grand Marina e Bang Rong Pier; al molo Chonglat di Ko Yao Yai e Ban Laem Yai Pier e al molo Manoh di Ko Yao Noi
Una volta che il turista ha completato l’estensione di 7 notti a Krabi, Phang-Nga o Surat Thani ed è risultato negativo al 3° test COVID-19 (svolto tra il 12° e il 13° giorno), riceverà un “Modulo di sblocco” dal proprio hotel e potrà spostarsi verso altre destinazioni in Thailandia.
Posso andare a Koh Samui, Koh Phangan, Koh Tao?
Dal 15 Luglio 2021 il turista italiano che soddisfa i requisiti sopra indicati può recarsi anche a Koh Samui, nel programma che prende il nome di Samui Plus. Qui, come per Phuket, deve soggiornare obbligatoriamente in una struttura Samui Extra Plus a Koh Samui, ma solo per 7 notti. Trascorse queste prime 7 notti può trasferirsi in un hotel SHA Plus+ a Koh Phangan oppure a Koh Tao per le altre 7 notti.
Attenzione a rispettare tutte le condizioni sopra indicate.
Posso andare a Bangkok?
A differenza di Phuket, Koh Samui, Koh Phangan e Koh Tao la situazione COVID a Bangkok è piuttosto problematica, con i numeri della pandemia in aumento e con le autorità thailandesi ad aver imposto nuove regole nelle province più colpite (Bangkok, Nakhon Pathom, Nonthaburi, Samut Prakan, Pathum Thani, Samut Sakhon, Yala, Pattani, Songkhla e Narathiwat).
A Bangkok in particolare è attivo un coprifuoco dalle 21:00 alle 4:00 del mattino.
Coronavirus e Thailandia news oggi
Qui di seguito riporto quanto è stato raccontato su questa pagina nei mesi scorsi, a farne una sorta di diario dell’evoluzione della pandemia in Thailandia e dell’evolversi dei provvedimenti per permettere ai flussi turistici dall’Italia di tornare a visitare questa destinazione.
Dall’1 Luglio 2021 è operativo il “programma Phuket Sandbox“, tramite il quale la Thailandia sta provando a riaprire al turismo internazionale.
Purtroppo, al momento, questo piano è a dir poco articolato: l’ingresso al paese è si consentito al turista italiano vaccinato da 14 giorni (doppia dose per i vaccini che la richiedono), ma per entrare occorre anche:
farlo con un volo diretto su Phuket (non è possibile fare scalo intermedio, anche a Bangkok)
è comunque richiesto un tampone PCR (molecolare) negativo all’arrivo svolto 72 ore prima della partenza
è richiesta la conferma di prenotazione di un soggiorno di 14 giorni a Phuket in un hotel certificato SHA Plus+
sono richieste le ricevute che confermano il pagamento per 3 test COVID da eseguire nella struttura SHA Plus + presso la quale si soggiornerà (esatto, vanno pagati in anticipo 3 tamponi da effettuare in Thailandia).
Oltre a quanto indicato qui sopra (si, esatto, non è finita!) la richiesta di ingresso deve essere convalidata dall’ambasciata o da un consolato thailandese tramite la compilazione dei moduli su questo sito. Al termine, sempre da questa piattaforma, si potrà ricevere il COE (Certificate of Entry), certificato di ingresso.
Quel che è segue è quanto è stato ipotizzato dal Governo Thai per la riapertura al turismo nei mesi scorsi (lascio quanto scritto in passato come “memoria storica” e nel caso possa tornare utile).
Lo ribadisco ulteriormente: nonostante le indicazioni dell’Europa e del governo italiano consentano viaggi di piacere verso la Thailandia, sono le frontiere thailandesi ad essere ancora chiuse.
Le autorità thailandesi negli ultimi mesi hanno ipotizzato la riapertura delle frontiere della sola provincia di Phuket, questo per avviare una sorta di test alla ripresta del turismo. Tale test, inizialmente ipotizzato a partire dall’1 Ottobre 2020, non si è acnora concretizzato.
Una svolta da parte del Governo Thailandese pare essere arrivata l’1° Novembre 2020. La Thailandia infatti ha dichiarato che dovrebbe iniziare a rilasciare visti turistici di 60 giorni e concedere certificati di ingresso online (Certificates of Entry – COE), tramite un sito governativo. Tale visto pare prenderà il nome di TR Visa, Tourist Visa.
I viaggiatori dovranno ovviamente soddisfare alcuni requisiti per ottenere questo TR Visa:
soddisfare le consuete condizioni per entrare in Thailandia;
essere in possesso di un COE approvato;
presentare un estratto conto bancario recente (e sullo stesso avere almeno 700 Dollari americani a persona);
rispettare 14 giorni di quarantena all’arrivo in Thailandia;
ATTENZIONE: queste indicazioni ancora non trovano riscontro sulla pagina dedicata alla Thailandia del sito della Farnesina ed inoltre ho usato il condizionale proprio perché non è ancora stato annunciato da quanto queste disposizioni entreranno in vigore. Il consiglio quindi è sempre quello di contattare l’Ambasciata o i Consolati della Thailandia in Italia.
Riapertura Thailandia: il piano Phuket
Maggiore concretezza pare esserci in quello che è stato ribattezzato il piano Phuket. Dall’1 Aprile 2021 la Thailandia ha ridotto a 7 giorni la quarantena per i visitatori vaccinati con vaccino approvato dall’OMS almeno da 14 giorni prima dell’ingresso nel Paese. I viaggiatori però devono provenire da Paesi in cui non sono presenti varianti del virus e che sono inclusi nell’elenco ufficiale qui sotto.
Allo stesso modo per chi proviene da questi Paesi “senza varianti”, la quarantena è ora di 10 giorni (11 notti).
Al 31 Marzo 2021 i Paesi inseriti in questo elenco sono: Botswana, Camerun, Congo, Ghana, Kenya, Mozambico, Ruanda, Sudafrica, Tanzania, Zambia e Zimbabwe. Italia esclusa quindi, come anche ogni altro paese europeo.
In quest’ottica il governo thailandese prevede anche la riapertura dell’isola di Phuket, in quello che è stato appunto rinominato “piano Phuket“. La destinazione riaprirà ai turisti internazionali senza obbligo di quarantena, a patto che siano vaccinati, a partire dall’1 Luglio 2021. Queste sono state le dichiarazioni del ministro del Turismo thailandese, Phiphat Ratchakitprakarn.
Se il piano Phuket dovesse dare i risultati sperati, altre destinazioni thailandesi riapriranno gradualmente: si parla di Koh Samui, Chiang Mai, Krabi, Phang Nga e Surat Thani; sino ad arrivare ad una riapertura generale prevista per Ottobre 2021.
Ultime indiscrezioni al 28 Maggio 2021: la Tourism Authority of Thailand ha inviato una lettera agli operatori turistici thailandesi programmando la riapertura di Phuket ai turisti stranieri vaccinati dall’1 Luglio 2021. Non avranno bisogno di sottoporsi quarantena, ma dovranno soggiornare a Phuket per 7 giorni, per poi essere liberi di muoversi in tutto il Paese. Non è ancora chiaro se anche dall’Italia tale accesso sarà consentito. Seguiranno aggiornamenti appena possibile.
Thailandia, COVID-19 e Special Tourist Visa (STV)
Grazie a Fabio segnalo che il Consiglio dei Ministri thailandese, durante una riunione del 15 Settembre 2020, ha approvato uno speciale visto turistico (STV) per i visitatori di lunga permanenza che accetteranno di aderire una quarantena di 14 giorni una volta entrati nel Paese.
La proposta, ancora in fase di definizione tra più ministeri e le agenzie competenti, mira ad aiutare l’industria del turismo thailandese che è stata duramente colpita dalla situazione COVID-19.
I visitatori di lunga permanenza che vorranno soggiornare in Thailandia dovranno mostrare preventivamente prova del loro effettivo soggiorno presso gli hotel in cui soggiorneranno, attenendosi scrupolosamente alle misure stabilite dal Ministero della sanità pubblica thailandese. Questo speciale visto turistico consentirà loro di rimanere in Thailandia per un periodo di 90 giorni, eventualmente estendibile.
La Thailandia è stata in grado di gestire la situazione COVID-19, tanto da essere riconosciuta come una delle destinazioni sicure al mondo.
La Thailandia inizierà ad aprire ai turisti per lunghi soggiorni le aree del Paese in cui è stata meglio controllata la diffusione del COVID-19.
Questo speciale visto turistico dovrebbe essere attivo da Ottobre 2020 tuttavia al momento non vi sono indicazioni chiare né, pare, sono ancora state attivate tutte le procedure necessarie da parte del Governo thailandese.
Voli Italia Thailandia per Phuket, situazione Coronavirus
Per le compagnie aeree che offrono voli diretti per Phuket segnalo: British Airways, Cathay Pacific,Etihad Airways, Emirates, Thai Airways, Singapore Airlines, Qatar Airways.
Verificare attentamente le direttive della compagnia aerea in merito alla documentazione richiesta per l’imbarco di un volo dall’Italia alla Thailandia.
Aggiornerò questa pagina in caso di novità sull’argomento, al più scrivimi nei commenti se avessi qualcosa di utile e da comunicare a tutti. Ti ringrazio in anticipo!
Possiamo viaggiare all’estero? Proviamo a fare un pò di chiarezza sulla riapertura dei confini dell’Unione Europea per turismo, soprattutto per il 2024. Lo dico subito: finalmente si è tornati alla normalità.
Dal Giugno 2022 non è più richiesto alcun Green Pass per fare rientro in Italia e anche i Paesi di tutto il Mondo stanno allentando sempre più le restrizioni anti-COVID, ma, attenzione, sono ancora molti i Paesi che richiedono una certificazione che attesti il completamento del ciclo vaccinale per il COVID-19.
La prima ordinanza italiana a semplificare significativamente le normative risale al Marzo 2022, in particolare ha:
eliminato gli elenchi di Paesi A, B, C, D ed E
eliminato le limitazioni ai viaggi dall’Italia verso i Paesi del precedente elenco E
eliminato le normative relative ai voli COVID-tested e ai viaggi nei corridoi turistici COVID-free
L’ingresso in Italia inoltre è possibile senza quarantena e, dal Giugno 2022, senza necessità di mostrare Green Pass o PLF a patto di presentare all’imbarco alla compagnia aerea il modulo PLF compilato (in cartaceo o sul proprio smartphone) e proprio il Green Pass.
Viaggiare in questo periodo è stato inevitabilmente più problematico, per questo sono nate assicurazione viaggio per il COVID-19 che hanno previsto copertura per spese mediche in caso di imprevisti da Coronavirus. Sottoscrivendo una polizza Columbus COVID-19 per viaggiare utilizzando il codice TBG033 riceverai uno SCONTO del 10%
Dal Giugno 2022 non è più necessario presentare il Green Pass per il rientro dall’estero in Italia.
Cancellazione liste paesi e corridoi turistici COVID-free
“A decorrere dal 1° Marzo 2022 cessano di applicarsi le misure previste dalle ordinanze del Ministro della Salute 28 Settembre 2021, 22 Ottobre 2021, 14 Dicembre 2021 e 27 Gennaio 2022“. Tale affermazione porta alla cancellazione dei Corridoi Turistici (ordinanze del 28 Settembre 2021 e 27 Gennaio 2022) e delle Ordinanze relative alle liste dei Paesi (22 Ottobre 2021 e 14 Dicembre 2022). Dall’1 Marzo 2022 si potrà quindi viaggiare liberamente dall’Italia al di fuori dell’Europa. Attenzione però: sarà ancora necessario verificare quali disposizioni prevendono i singoli Paesi.
Oggi possiamo viaggiare liberamente al di fuori dell’Europa per turismo? SI, ma è ancora necessario verificare quali disposizioni prevendono i singoli Paesi in ingresso.
Vuoi sapere quando si potrà viaggiare nuovamente verso un paese straniero oggi chiuso al turismo?Iscriviti al nostro Canale Telegram: riceverai una notifica appena sarà possibile viaggiare nuovamente.
Si può viaggiare all’estero nei paesi COVID free nel 2024
Un aspetto fondamentale da non dimenticare mai: per “riaprire bisogna essere in due”. Prendiamo come esempio la Thailandia.
La Thailandia ha riaperto i propri confini a chi proviene per turismo dall’Italia e le condizioni da rispettare per accedere al paese ora sono finalmente semplici (leggi l’approfondimento si può andare in Thailandia?).
La Malesia ha riaperto le porte ai turisti vaccinati senza obblighi di quarantena o di tamponi da presentare all’arrivo.
Zanzibar, meta che abbiamo visitato in un Capodanno in fai da te, ha aperto i propri confini ed è possibile entrare per turismo.
L’Indonesia ha finalmente riaperto i confini (dopo una parziale apertura della sola isola di Bali): trovi tutto nell’approfondimento si può andare in Indonesia?).
Da prendere fortemente in considerazione Dubai e gli Emirati Arabi, meta che tra le prime ha riaperto al turismo internazionale (a tal proposito leggi anche: Coronavirus, si può andare a Dubai?).
Gli Stati Uniti hanno annunciato la riapertura delle frontiere ai turisti europei (Italia compresa) a partire dall’8 Novembre 2021: per entrare liberamente negli USA (senza quarantena) è richiesto un certificato di vaccinazione completa (Pfizer, Moderna, Johnson&Johnson, AstraZeneca (leggi l’approfondimento Green Pass e vaccino per entrare negli Stati Uniti). In una fase iniziale (ora non è più così!) ogni viaggiatore di età superiore ai 2 anni, doveva sottoporsi a un tampone (PCR o antigenico) entro 72 ore dalla partenza. A tal proposito: eccoti la migliore assicurazione viaggio USA 2023.
Insomma, un ritorno alla quasi normalità un pò da tutti i fronti.
Paesi extraeuropei aperti e dove si può andare al turismo 2024
ATTENZIONE: quel che segue non è più in vigore dall’1 Marzo 2022 (per viaggiare oggi fai riferimento a quanto scritto sopra): non rimuovo quanto scritto per lasciarlo come “memoria storica” di quanto il COVID è stato e ha segnato il settore dei viaggi.
Inoltre dall’1 Maggio 2022 non è più richiesta la compilazione del PLF per il rientro dall’estero in Italia.
Attualmente la normativa italiana è definita da una serie di ordinanze, di cui l’ultima è datata 26 Gennaio 2022 ed introduce maggiore libertà agli spostamenti per i viaggiatori in possesso di Green Pass. In data 28 Settembre 2021 erano poi già stati annunciati corridoi turistici COVID-free per alcune destinazioni extra UE, elenco esteso nella stessa ordinanza del 26 Gennaio per un totale di 12 destinazioni nel mondo (tra poco le vedremo).
Innanzitutto dall’1 Febbraio 2022 cessa l’obbligo di presentare un test COVID-19 negativo per chi entra in Italia da un qualsiasi Paese europeo, a patto di presentare il proprio Green Pass.
Rimangono ancora in vigore alcuni degli obblighi a cui noi viaggiatori ci stiamo attenendo da tempo:
per gli spostamenti dai Paesi negli elenchi D ed E è obbligatorio il tampone (molecolare o antigenico) con risultato negativo ottenuto nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia
il periodo di isolamento previsto per gli ingressi dai Paesi D è ridotto a 5 giorni (dai precedenti 10)
il periodo di isolamento obbligatorio previsto per gli ingressi dai Paesi E è ridotto a 10 giorni (dai precedenti 14) e – lo ricordo – verso questi Paesi non si può viaggiare per turismo dall’Italia
sono introdotte nuove restrizioni agli ingressi dall’India, dal Bangladesh, dallo Sri Lanka e dal Brasile rimosse le restrizioni da India, Brasile, Bangladesh e Sri Lanka con l’ordinanza del 23 ottobre 2021 (questi Paesi entrano ora nell’elenco E)
Per gli ingressi dai Paesi C, lo ribadisco, è stato quindi rimosso l’obbligo di tampone in ingresso, questo sino al 31 Gennaio 2022 era uno dei maggiori impedimenti agli spostamenti per turismo nell’Unione Europea.
Dal 31 Agosto 2021 i viaggiatori provenienti dai Paesi nell’elenco D (tra poco lo vedremo uno ad uno) possono entrare in Italia presentando Green Pass, test COVID-19 negativo effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso (48 nel caso di ingresso da Regno Unito) e compilando PLF; in mancanza di questi requisiti, dovranno effettuare 5 giorni di mini-quarantena (isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria) e sottoporsi a test al termine dell’isolamento.
Questo di fatto rende mete come Dubai, ad esempio, un’ottima destinazione per il prossimo Capodanno, complice anche l’EXPO in programma a partire da Ottobre (per approfondire puoi leggere i miei consigli per il Capodanno a Dubai in fai da te). Lo ripeto: dal 31 Agosto si può liberamente e legalmente viaggiare per turismo su Dubai e, al rientro, con Green Pass, test COVID e PLF non fare quarantena.
Nell’elenco C sono poi inseriti Canada, Giappone e Stati Uniti, a patto di compilare il modulo digitale di localizzazione del passeggero e presentare una certificazione verde COVID-19, ovvero vaccinazione con vaccini riconosciuti dall’EMA, guarigione da COVID-19 e termine del periodo di isolamento; tampone rapido o molecolare con esito negativo. In assenza di certificazione verde, gli ingressi da Canada, Giappone e Stati Uniti verranno trattati di pari grado ad ingressi da Paesi dell’elenco D.
Infine, le autorizzazioni per i voli COVID-tested sono state estese ai seguenti Paesi: Canada, Giappone, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti d’America.
I Paesi stranieri sono stati suddivisi elenchi distinti indicati dalle lettere A, B, C, D ed E e, per ciascun elenco, sono in vigore limitazioni e indicazioni specifiche. Qui di seguito trovi una sintesi di quanto è oggi in vigore e per un approfondimento completo e sempre aggiornato ti rimando a questo approfondimento sul sito di Viaggiare Sicuri.
Io sono una viaggiatrice fai da te, ma se pensi che organizzare un viaggio quest’estate, anche solo in Europa, sia per te troppo impegnativo scrivimi a info@impiegatagiramondo.it e ti metterò in contatto con un’agenzia viaggi con la quale collaboro e che ha sempre un occhio di riguardo per i lettori del mio blog 🙂
Dal 16 Dicembre 2021 e fino al 31 Gennaio 2022, per entrare in Italia anche i vaccinati dovranno presentare un test COVID-19 molecolare (tampone PCR) effettuato nelle 48 ore prima della partenza o un test antigenico (rapido) effettuato nelle 24 ore antecedenti al viaggio.
I viaggiatori non vaccinati, anche italiani, di rientro da un qualsiasi paese anche europeo, sono ora obbligati ad osservare un periodo di quarantena di 5 giorni.
Corridoi turistici COVID-free
ATTENZIONE: quel che segue non è più in vigore dall’1 Marzo 2022 dato che i corridoi turistici COVID-free sono stati dismessi in questa data.
Per i viaggi extra Europa verso Maldive, Seychelles, Mauritius, Egitto (solo Sharm El Sheikh e Marsa Alam), Repubblica Domenicana e Aruba il Ministro della Salute Roberto Speranza ha dato il via libera all’apertura di corridoi turistici COVID-free in data 28 Settembre 2021, al fine di sperimentare “itinerari turistici controllati”.
In data 26 Gennaio 2022 a questo elenco vanno ad aggiungersi: Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (solo l’isola di Phuket), Oman e Polinesia francese.
Questi viaggi dovranno svolgersi nel rispetto di specifiche misure di sicurezza sanitaria e dovranno essere organizzati e gestiti da operatori turistici (come specificato dall’approfondimento di Viaggiare Sicuri). Al momento quindi pare esclusa la possibilità di muoversi in “fai da te”, tanto che viene specificato “Se il viaggio che si intende effettuare non rientra nella tipologia di “Corridoio turistico Covid-free”, continuano ad applicarsi le regole previste per i paesi dell’Elenco E (divieto di spostamento per motivi turistici, obbligo di sorveglianza sanitaria e isolamento al rientro in Italia)“.
Al turista italiano dovrà essere munito di Green Pass e dovrà sottoporsi obbligatoriamente, al più 48 ore prima dell’imbarco da un qualsiasi aeroporto italiano, a un tampone antigenico o molecolare che dovrà ovviamente restituire esito negativo.
Una volta giunti a destinazione (indipendentemente dalla meta), in caso di soggiorno superiore ai 7 giorni sarà necessario effettuare un secondo COVID-test.
Così facendo, oltre a poter viaggiare legalmente verso queste destinazioni, cadrà l’obbligo di quarantena a patto che al rientro, prima di imbarcarsi sul volo per l’Italia, si presenti il risultato negativo di un ulteriore COVID-test svolto 48 ore prima del viaggio e se ci si sottoponga, all’arrivo in aeroporto, a un nuovo e ultimo tampone.
È richiesta obbligatoriamente anche un’assicurazione sanitaria COVID per un eventuale rimpatrio “sicuro” e l’assistenza sul posto.
Dove si può viaggiare extra UE?
ATTENZIONE: quel che segue non è più in vigore dall’1 Marzo 2022 (per viaggiare oggi fai riferimento a quanto scritto sopra).
Sono ancora in vigore le norme introdotte con l’Ordinanza del 16 Aprile 2021 del Ministro della Salute:
dal 19 Aprile, obbligo di test molecolare o antigenico, condotto con tampone e risultato negativo, effettuato nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Italia per coloro che provengano da o abbiano soggiornato/transitato, nei quattordici (14) giorni precedenti, in uno o più Stati o territori ricompresi negli elenchi D e E
riduzione del periodo di isolamento fiduciario da dieci (10) a cinque (5) giorni per coloro che provengano da o abbiano soggiornato/transitato, nei quattordici (14) giorni precedenti, in uno o più Stati o territori ricompresi negli elenchi D
riduzione del periodo di isolamento fiduciario da quattordici (14) a dieci (10) giorni per coloro che provengano da o abbiano soggiornato/transitato, nei quattordici (14) giorni precedenti, in uno o più Stati o territori ricompresi negli elenchi E
obbligo di ulteriore test molecolare o antigenico condotto a mezzo di tampone, al termine dei cinque (5) giorni, per coloro che provengano da o abbiano soggiornato/transitato, nei quattordici (14) giorni precedenti, in uno o più Stati o territori ricompresi negli elenchi D
dal 31 Agosto, annullamento del periodo di isolamento fiduciario di cinque (5) giorni per coloro che provengano da o abbiano soggiornato/transitato, nei quattordici (14) giorni precedenti, in uno o più Stati o territori ricompresi negli elenchi D e presentino all’ingresso in Italia Green Pass, test COVID negativo svolto nelle 72 ore precedenti l’imbarco (48 ore se provenienti dal Regno Unito) e PLF compilato
obbligo di ulteriore test molecolare o antigenico condotto a mezzo di tampone, al termine dei dieci (10) giorni, per coloro che provengano da o abbiano soggiornato/transitato, nei quattordici (14) giorni precedenti, in uno o più Stati o territori ricompresi negli elenchi E
obbligo di compilazione di un modulo digitale di localizzazione del passeggero per tutti i viaggiatori provenienti da o con un soggiorno/transito in uno degli Stati o territori degli elenchi B, C, D, E. Tale formulario digitale sostituirà l’autodichiarazione cartacea ora in uso
Inoltre, lo riporto nuovamente, fino al 31 Gennaio 2022, tutti i viaggiatori anche i vaccinati dovranno presentare un test COVID-19 molecolare (tampone PCR) effettuato nelle 48 ore prima della partenza o un test antigenico (rapido) effettuato nelle 24 ore antecedenti al viaggio di rientro in Italia.
I viaggiatori non vaccinati, anche italiani, di rientro da un qualsiasi paese (anche europeo), sono obbligati a sottoporsi ad un periodo di quarantena di 5 giorni.
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San Marino e Città del Vaticano sono i soli due Stati a rientrare nell’elenco A, possiamo perciò accedervi senza limitazioni.
I paesi dell’elenco B sono i cosiddetti stati a basso rischio epidemiologico, ma al momento nessuno Stato è in questo elenco.
La maggior parte degli stati europei rientra nell’elenco C: un viaggio verso queste destinazioni è consentito (quindi si può viaggiare anche per turismo, salvo limitazioni in essere su base regionale italiana), ma al rientro è richiesto l’obbligo di test molecolare o antigenico effettuato tramite tampone nelle 72 ore precedenti all’arrivo in Italia e, ovviamente, con risultato negativo. In assenza di questo test (o in caso di risultato positivo) si verrà sottoposti a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria di 14 giorni.
Rientrano in questo elenco C: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.
Come sopra indicato rientrano anche nell’elenco C da Giugno 2021 anche: Canada, Giappone e Stati Uniti (leggi sopra i dettagli).
Per il Regno Unito si applicano regole speciali: all’ingresso in Italia è richiesta comunicazione al Dipartimento di prevenzione dell’ASL di appartenenza, la compilazione del modulo digitale di localizzazione del passeggero, tampone (test molecolare o antigenico) svolto nelle 48 ore antecedenti e, indipendentemente dall’esito, isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria di 5 giorni. Al termine ti tale periodo è obbligatorio effettuare un secondo test molecolare o antigenico.
Paesi nell’elenco D: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Bahrein, Canada, Cile, Colombia, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Indonesia, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Perù, Qatar, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale e basi britanniche nell’isola di Cipro ed esclusi i territori non appartenenti al continente europeo), Repubblica di Corea, Ruanda, Stati Uniti d’America, Taiwan, Regioni amministrative speciali di Hong Kong e di Macao, Uruguay: è richiesta mini-quarantena di 5 giorni (e al termine dell’isolamento test COVID-19) che però dal 31 Agosto si può evitare a patto che il viaggiatore presenti Green Pass, test COVID-19 negativo effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso (48 nel caso di ingresso da Regno Unito) e abbia compilato il PLF. In data 23 Ottobre 2021 sono stati rimossi da questo elenco Albania, Armenia, Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina, Brunei, Libano, Moldavia, Montenegro, Repubblica di Macedonia del Nord e Serbia (e sostati nell’elenco D.
Attenzione: la Thailandia esce dall’elenco D e torna a far parte dell’elenco E.
Attenzione, dal 15 Dicembre 2021: la Giordania esce dall’elenco D e torna a far parte dell’elenco E.
All’elenco E appartiene poi il resto del Mondo: non è possibile recarsi per turismo e gli unici viaggi consentiti sono solo in presenza di precise motivazioni. Obbligo di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria all’ingresso/rientro in Italia.
Si trovano nei vari gruppi Facebook indicazioni su come aggirare queste limitazioni per viaggiare extra Europa: per evitare la quarantena basterebbe uno scalo in uno dei Paesi europei con cui abbiamo riaperto le frontiere, a patto che questo Paese abbia già riaperto le sue frontiere esterne con la nostra destinazione finale. SBAGLIATO! Secondo le limitazioni attuali infatti l’Italia prevede anche con questo “passaggio intermedio” una quarantena di 14 giorni.
Va poi considerato che la maggior parte dei Paesi nel Mondo non hanno riaperto le proprie frontiere a chi proviene dall’Italia o ha visitato l’Italia negli ultimi 14 giorni.
Per riaprire bisogna essere in due. Prendiamo come esempio la Thailandia.
Dati i molti commenti in merito, segnalo come dal 7 Settembre vi sia un’apertura ai “ricongiungimenti internazionali“: le coppie che vivono in Stati differenti ora possono ricongiursi, dato che nel nuovo DPCM è riportato “è consentito l’ingresso nel territorio nazionale per raggiungere il domicilio, l’abitazione e la residenza di una persona, anche non convivente, con la quale vi sia una stabile relazione affettiva“.
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