Le stelle marine si possono toccare? Assolutamente no! Non si devono toccare e non si devono neppure estrarre dall’acqua. Dato che l’argomento è molto delicato, ho preferito chiedere il parere di Alessandro Nicoletti, biologo marino, divulgatore scientifico e fondatore dell’associazione www.keeptheplanet.org
Lascio quindi la parola ad Alessandro e colgo l’occasione per ringraziarlo per questo contributo. 🙂
Negli ultimi anni, anche grazie al sempre più massiccio utilizzo dei social network, stiamo vivendo una vera e propria esplosione nel numero dei selfie con gli animali selvatici.
Da questa moda non ne esce nessuno indenne.
Certamente le foto che generano un maggior numero di like e condivisioni sono quelle sul dorso di un elefante o al fianco di una tigre, animali che hanno sempre subito un maltrattamento per essere abituati al contatto ravvicinato con gli esseri umani.
Tuttavia, a subire questo genere di abusi non sono solamente i grandi mammiferi terrestri, ma anche specie meno appariscenti come le stelle marine.
Quindi, se ti stai domandando se si possono toccare le stelle marine, bene la risposta è chiara e semplice: assolutamente NO.
Le stelle marine sono degli organismi marini appartenenti al philum degli echinodermi, classe asteroidea, che vivono in tutti i mari del mondo.
Sono caratterizzati da un esoscheletro spesso molto colorato che insieme alla loro tipica forma di stella, attirano purtroppo attenzioni non desiderate.
Quelle più appariscenti, e quindi più ricercate per le tipiche foto di rito del turista con in mano una stella marina, sono quelle che vivono nei mari tropicali. Non a caso, destinazioni turistiche di massa come Zanzibar sono quei luoghi dove avvengono i maggiori danni ambientali.
Stelle marine che sono in pericolo di estinzione non solamente per via dell’inquinamento a cui sono molto sensibili e ai cambiamenti climatici, ma anche dal continuo via vai di turisti che, desiderosi di farsi un selfie, raccolgono questi importanti animali dall’acqua così da danneggiarli.
La stella marina non muore subito, ma dopo una lunga e lenta agonia. I motivi della sua morte sono molteplici.
Il primo motivo è l’ingresso di piccole bolle d’aria all’interno dell’esoscheletro che possono provocare un’embolia nell’animale.
Inoltre, le nostre mani sono piene di virus e batteri potenzialmente pericolosi per la stella marina e non solo.
Mentre le tocchiamo, costringendole anche a continui cambi di condizioni ambientali, possiamo accidentalmente rompere le loro strutture esterne e rimuovere il muco che protegge l’esoscheletro.
Quello che per noi può rappresentare un gesto innocuo, moltiplicato per i milioni di turisti alla ricerca di una foto con una stella marina, reca un grave danno all’ecosistema marino.
Le stelle marine non hanno predatori diretti in mare, ma sono molto sensibili ai cambiamenti climatici e all’inquinamento. Questi due fenomeni sono in crescita praticamente ovunque minacciando la salute delle oltre 2.000 specie di stelle marine esistenti.
Se a questi due problemi aggiungiamo anche i selfie dei turisti, è chiaro che le stelle marine potrebbero addirittura scomparire per sempre da tutti i mari del mondo.
Non dimentichiamo inoltre che in Italia esiste l’articolo 544 ter Codice Penale che recita:
“Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”
Esatto, hai capito bene, l’articolo 544 non si applica solamente ai cani o ai gatti, ma anche alle stelle marine, alle meduse e ai granchi che vengono ogni anno catturati da bambini ignari che non vengono correttamente educati dai loro genitori.
Ai bambini va spiegato che non si devono toccare gli animali, ma anzi che vanno ammirati nel loro ambiente naturale senza disturbare. Siamo ospiti spesso invadenti di questo pianeta, credo che sia giunto il momento di fermarci e riflettere.
Le stelle marine sono animali che meritano il nostro rispetto, non abbiamo nessun motivo per toccarle e quindi danneggiarle per sempre.
Prima di compiere qualsiasi azione dobbiamo quantificare l’impatto che questa può generare se moltiplicata per i quasi 8 miliardi di esseri umani sul pianeta.
Non posso che condividere le parole di Alessandro, ringraziarlo nuovamente e invitare te e gli altri lettori a lasciare qui sotto un commento con le proprie riflessioni o a visitare il sito di Alessandro, www.keeptheplanet.org.
Alla prossima! 🙂